di: Tommaso Meo | 9 Agosto 2024
Più della metà del raccolto in Zimbabwe è stato distrutto a causa di una siccità “storica”, e circa 7,6 milioni di persone nel Paese sono ora a rischio di fame acuta, secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha).
Il segretario generale aggiunto delle Nazioni Unite e coordinatore della crisi climatica Reena Ghelani e il direttore esecutivo aggiunto del Programma alimentare mondiale Valerie Guarnieri hanno recentemente concluso una missione di una settimana per valutare l’impatto della siccità causata da El Niño nel Paese e hanno chiesto un maggiore sostegno internazionale per la risposta umanitaria.
Le autorità dello Zimbabwe hanno dichiarato lo stato di calamità nazionale ad aprile e, secondo le ultime cifre, almeno il 57% dei residenti nelle zone rurali, circa 5,9 milioni di persone, soffriranno di insicurezza alimentare durante il periodo di picco della fame tra gennaio e marzo del prossimo anno. La siccità ha messo a dura prova l’economia dello Zimbabwe, con oltre un quinto dei bambini in età scolare ora fuori dalla scuola, e ha portato a gravi carenze idriche.
L’appello lanciato a maggio dall’Onu per raccogliere 429 milioni di dollari utili ad assistere oltre 3 milioni di persone, è finanziato solo per circa l’11%.
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