di: Valentina Milani | 2 Dicembre 2024
Secondo il ministro delle Finanze dello Zimbabwe, Mthuli Ncube, l’economia del Paese crescerà del 6% nel 2025, rispetto al 2% previsto per quest’anno. La crescita sarà trainata principalmente da una forte ripresa del settore agricolo, da miglioramenti nella generazione di elettricità e da una maggiore stabilità nei prezzi delle materie prime nel settore minerario.
Presentando il bilancio nazionale 2025 al parlamento, Ncube ha spiegato che la crescita attesa, leggermente inferiore alla proiezione iniziale del 6,5%, riflette il recupero del settore agricolo, che dovrebbe crescere del 12,8% dopo la siccità indotta dal fenomeno El Niño di quest’anno. Anche la produzione di energia elettrica dovrebbe aumentare del 10,6%, il settore tecnologico del 9,9% e quello minerario del 5,6%.
Il ministro ha attribuito gran parte della ripresa agricola e della generazione di energia alla previsione di condizioni meteorologiche favorevoli legate al fenomeno La Niña, che generalmente porta precipitazioni normali o superiori alla media.
Per il periodo successivo al 2025, Ncube ha previsto una crescita economica stabile intorno al 5%, sostenuta principalmente dal consumo privato e dagli investimenti.
La produzione di energia elettrica è destinata a crescere grazie alle prestazioni affidabili delle Unità 7 e 8 della centrale termoelettrica di Hwange, nonché al contributo previsto dall’energia rinnovabile prodotta da operatori indipendenti. Tuttavia, nonostante i progressi attesi, il Paese continuerà a fronteggiare un significativo deficit energetico almeno fino al 2030.
Sul fronte del debito, Ncube ha espresso preoccupazione per l’aumento degli oneri finanziari del Paese, che ha portato a costi elevati di servizio del debito e a una situazione fiscale insostenibile. Attualmente, lo Zimbabwe è gravato da un debito totale di 21 miliardi di dollari, suddiviso in 13 miliardi di debito esterno e 8 miliardi di debito interno.
“La priorità immediata è stabilizzare i pagamenti del servizio del debito a livelli sostenibili, rinegoziando una ristrutturazione completa con i creditori e i detentori di obbligazioni,” ha affermato Ncube. Ha avvertito che il mancato raggiungimento di un accordo sulla ristrutturazione del debito potrebbe comportare rischi economici significativi, tra cui insolvenze, perdita di fiducia degli investitori, crisi di liquidità e un ulteriore aumento del debito.
La ristrutturazione del debito, secondo Ncube, consentirà allo Zimbabwe di onorare le proprie obbligazioni attive senza creare un’eccessiva liquidità nell’economia, evitando così di aggravare la situazione economica.
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