di: Redazione | 5 Agosto 2014
AFRICA – La prima giornata del vertice tra Stati Uniti e Africa, in corso a Washington D.C., si è concentrata ieri in particolare sugli aspetti politici delle relazioni bilaterali con il Segretario di Stato John Kerry e il vice-presidente Joe Biden a fare gli onori di casa per il governo statunitense.
A quello che è il primo appuntamento del genere tra USA e Paesi dell’Africa, organizzato appositamente secondo i media internazionali per avviare un nuovo modello di partnership che passi dalla mera concessione di aiuti allo sviluppo a un rapporto tra pari basato principalmente sul commercio, nella capitale federale statunitense partecipano 35 presidenti, nove primi ministri, tre vice-presidenti, due ministri degli Esteri e un re in rappresentanza di altrettanti Paesi del continente.
La giornata di ieri si è svolta attraverso una serie di incontri bilaterali e la partecipazione dei capi di Stato e di governo dei paesi dell’Africa presenti a Washington a seminari e gruppi di lavoro specializzati su tematiche particolari, quali per esempio la sanità (centrale è stato il tema della lotta all’epidemia di ebola in corso in Africa occidentale), una partecipazione delle donne alla vita politica e il rinnovo dell’Africa Growth and Opportunity Act (AGOA) – la legge firmata dal presidente Bill Clinton nel 2000 che prevede accesso senza dazi al mercato USA per tutta una serie di prodotti e Paesi africani – in scadenza il prossimo anno.
Il Segretario di Stato Kerry e il vice-presidente Biden hanno preso parte allo US-Africa Leaders Summit sottolineando entrambi l’importanza dell’evento e al tempo stesso invitando i leader degli Stati presenti a impegnarsi nel promuovere gli sforzi di democratizzazione nei rispettivi Paesi.
“Questo è un momento di ricche e impressionanti opportunità per l’Africa – ha dichiarato Kerry – Non è qualcosa che s’intravede all’orizzonte, ma è qui adesso”.
Esortando i leader presenti ad adottare sistemi democratici con elezioni libere e regolari, Kerry ha osservato come “la democrazia è un lavoro duro, non si raggiunge dall’oggi al domani e il cuore di una buona democrazia si ottiene attraverso la fiducia, fiducia che inizia e finisce con una società civile indipendente, vibrante e inclusiva”.
Il vice-presidente Joe Biden ha concentrato il suo intervento soprattutto sulla necessità della lotta alla corruzione: “E’ un cancro – ha detto – che toglie ogni credibilità alla democrazia, è un affronto alla dignità dei cittadini e una minaccia diretta alla stabilità di ciascuna delle vostre nazioni”.
Biden ha inoltre sottolineato come la diffusione della corruzione impedisca di fato la crescita economica e spaventi gli investitori internazionali, spingendoli altrove.
“La linfa vitale della democrazia si trova invece in una società civile forte – ha proseguito Biden – Non è un’iperbole, perché nessuna democrazia può sopravvivere senza la partecipazione attiva e intensa dei propri cittadini”.
“Nelle vostre mani e con il vostro aiuto, l’Africa può e potrà crescere ancora di più – ha concluso il vice-presidente statunitense ricordando che nel continente africano sono presenti alcune tra le economie più in rapida crescita del mondo – Saranno anche e soprattutto i vostri paesi a definire e determinare i futuri sviluppi nel mondo”.