di: Redazione | 11 Ottobre 2021
La Conferenza ministeriale Italia-Africa è stata, secondo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, “uno spazio di confronto che abbiamo fortemente voluto come anello di congiunzione con la Presidenza italiana del G20 e subito dopo gli eventi preparatori della Cop26”: per questo motivo la presidenza della Commissione dell’Unione Africana parteciperà, per la prima volta nella storia, al G20.
Quarantanove Paesi rappresentati, 32 a livello ministeriale, decine di organizzazioni internazionali e regionali, aziende, che hanno discusso in quattro panel tematici attorno ai quali si è articolata la Conferenza, con una tavola rotonda finale molto partecipata dedicata al potenziale della Blue economy.
Le conclusioni di questa Conferenza, enunciate dal ministro italiano, sono principalmente tre: il principio delle responsabilità comuni, ma differenziate in ambito ambientale, lo sviluppo della finanza agevolata e di strumenti di finanziamento innovativi a favore dei Paesi più vulnerabili, il ruolo degli investimenti per sostenere la transizione energetica.
“In primo luogo, il principio delle responsabilità comuni, ma differenziate nel contrasto al cambiamento climatico. Gli Stati devono farsi carico di oneri proporzionali al loro impatto sull’equilibrio ambientale. Il Continente africano ha contribuito minimamente alle emissioni di anidride carbonica, ma sta pagando il prezzo più alto del cambiamento climatico” ha dichiarato Di Maio in chiusura dei lavori.
In secondo luogo “occorre proseguire l’impegno per lo sviluppo della finanza agevolata e di strumenti di finanziamento innovativi per i Paesi più vulnerabili”. Secondo Di Maio esiste una stretta correlazione tra sostenibilità ambientale e opportunità di crescita economica: “Nuovi posti di lavoro si stanno creando grazie all’energia pulita e alle iniziative contro l’inquinamento e per la riforestazione. Per sfruttare appieno queste possibilità sarà necessario favorire l’accesso a ingenti risorse economiche, superando alcune carenze del sistema finanziario globale”.
Inoltre il ministro ha inquadrato in un ambito di regole e proposte la questione relativa al debito dei paesi in via di sviluppo, spiegando che la Presidenza italiana del G20 intende proporre un modello “di ristrutturazione del debito attraverso la partecipazione di creditori ufficiali e privati, anche non membri del Club di Parigi, per rispondere all’esigenza di molti Paesi a basso reddito di affrontare i problemi di sostenibilità del debito e liquidità a medio-lungo termine”. Una proposta lanciata nei mesi scorsi dal consorzio di Ong italiane Link2007.
In ultimo, “il ruolo degli investimenti in Africa è cruciale per affrontare la transizione energetica. Questi investimenti andranno diretti verso grandi progetti infrastrutturali per sfruttare le risorse energetiche rinnovabili, come il solare, l’eolico, il geotermico” con l’Italia a fare da leader nel Continente africano.
Nuove opportunità per gli investimenti esteri scaturiranno anche dalla progressiva attuazione dell’Area continentale africana di libero scambio, di cui l’Italia sostiene fortemente la costituzione quale incentivo, assieme ai Protocolli sulla libera circolazione delle persone e sulla libertà dei cieli, alla condivisione di risorse e alla mobilità del capitale umano.
“Il passo decisivo per accelerare l’azione climatica in Africa passa da una discussione approfondita sugli attuali sistemi di finanziamento e sulla creazione di nuovi strumenti di sviluppo e dal coinvolgimento dei giovani che sono e dovranno essere protagonisti del cambiamento” ha dichiarato Di Maio, inquadrando l’impegno non solo nella prospettiva di uno sviluppo inclusivo, ma nel consolidamento delle basi della pace e della stabilità nel Continente africano. [Da Redazione InfoAfrica]© Riproduzione riservata