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Vertice Italia-Africa: bne intellinews, “preoccupa longevità del Piano Mattei”

di: Redazione | 28 Gennaio 2024

Porta la firma di Marco Cacciati il lungo articolo dedicato al Vertice Italia Africa e al Piano Mattei pubblicato da Business news Europe, una business media company specializzata sui mercati emergenti.

Segnalando l’apertura del Vertice, l’articolo evidenzia che “sarà l’occasione per il primo ministro italiano Giorgia Meloni di presentare la sua strategia di sviluppo per l’Africa, incentrata ad  un approccio “non predatorio” volto a promuovere la cooperazione. I critici sostengono che il piano (…) potrebbe dare priorità agli interessi europei rispetto allo sviluppo africano”.

L’autore sottolinea che Meloni, “entrata in carica nel 2022 con una piattaforma anti-migranti, cerca di posizionare l’Italia come un nodo cruciale tra Africa ed Europa. Il piano prevede di dirigere l’energia verso nord mentre si impegna in investimenti a sud per affrontare le questioni migratorie attraverso accordi diplomatici”.

“Come parte della sua presidenza del G7 quest’anno – insiste l’articolo – l’Italia mira a rendere lo sviluppo africano un tema centrale per aumentare la sua influenza su un continente in cui potenze globali come Cina, Russia e India hanno ampliato il loro ruolo politico. Mentre l’Italia affronta potenziali sfide nel raccogliere il sostegno dell’Unione europea, che ha presentato il proprio pacchetto Africa da 150 miliardi di euro nel 2022, il governo di Meloni ha finora stanziato un modesto 2,8 milioni di euro (sic) all’anno per il piano Mattei dal 2024 al 2026”.

Il giornale continua poi evidenziando che “secondo il quotidiano italiano La Repubblica, tuttavia, Meloni sta cercando di investire 4 miliardi di euro in alcuni paesi africani – vale a dire Algeria, Libia, Costa d’Avorio, Tunisia ed Etiopia – entro i prossimi cinque-sette anni. Secondo quanto riferito, il leader di destra sta cercando di convincere le società energetiche dell’UE e italiane Eni e Enel, che detengono interessi strategici nel continente, a contribuire”.

L’autore sostiene poi che “per addolcire l’accordo, Meloni, in cambio, garantirebbe il sostegno dei conservatori europei (gruppo ECR) per la rielezione di Von Der Leyen a presidente della Commissione europea e concedererebbe generosi tagli fiscali alle imprese energetiche. I fondi sono destinati a finanziare le infrastrutture, l’istruzione, l’aggiornamento e lo sviluppo della forza lavoro, insieme alla costruzione di hotspot per il pre-screening dei migranti sulla costa nordafricana. Si prevede che il piano Mattei comprenda anche iniziative nell’agroindustria africana, coinvolgendo le grandi aziende italiane di trasporto e di opere, pur mantenendo un focus primario sugli investimenti energetici. Meloni mira a posizionare l’Italia come un gateway energetico, in particolare per il gas naturale, poiché le nazioni europee cercano di ridurre la loro dipendenza dal gas russo dopo l’invasione dell’Ucraina del 2022”.

Riportando ancora voci critiche al piano, l’articolo sottolinea che “i critici, tuttavia, sostengono che il piano sembra eccessivamente fissato sui combustibili fossili. Le preoccupazioni sono state sollevate dalle organizzazioni della società civile africana, avvertendo che il piano potrebbe dare priorità all’accesso dell’Italia ai gas fossili dell’Africa e sfruttare le risorse naturali, trascurando potenzialmente le urgenti questioni climatiche. Per tutto il tempo, Roma avrebbe continuato a chiudere un occhio sulla violazione dei diritti umani e sul rispetto dello stato di diritto nei paesi coinvolti”.

L’articolo riporta dichiarazioni rilasciate all’AFP da Francesco Sassi, un ricercatore in geopolitica energetica, che “ha criticato l’approccio di Meloni come “miope” e “eccessivamente semplificato” nell’affrontare l’insicurezza energetica e le sfide della transizione energetica”.

L’articolo sottolinea poi che “pur riconoscendo che l’energia è un aspetto cruciale del piano Mattei, gli analisti suggeriscono che la motivazione principale di Meloni è in realtà legata alla migrazione, poiché gli sbarchi sulle coste meridionali dell’Italia sono aumentati nel 2023 nonostante le promesse di frenare le barche migranti dal Nord Africa. A questo proposito, lo schema mira ad affrontare i fattori di spinta e a incoraggiare i paesi di origine a firmare accordi di rimpatrio per i migranti respinti in Italia”.

In conclusione l’articolo scrive che “tuttavia, persistono preoccupazioni per la longevità del piano, la sua capacità di sopravvivere alla famigerata instabilità politica dell’Italia e la volontà di Bruxelles di voler giocare di sponda” a Roma.(Qui il link all’articolo originale completo         https://www.intellinews.com/italy-s-pm-meloni-unveils-mattei-plan-for-african-development-ahead-of-italy-africa-summit-309698/ )

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