di: Tommaso Meo | 24 Gennaio 2025
L’assemblea pubblica di Confindustria Assafrica & Mediterraneo è stata l’occasione per fare il punto sul Piano Mattei del governo italiano a un anno dalla sua presentazione a gennaio 2024, durante il Vertice Italia-Africa. L’evento si è concentrato pertanto sull’evoluzione e sul rafforzamento del partenariato industriale e delle relazioni economiche con Paesi africani, in cui il settore privato italiano sta acquisendo una sempre maggiore centralità.
Fresco dell’aggiunta di cinque nuovi Paesi prioritari, il Piano voluto dalla premier Giorgia Meloni ha incassato il favore del presidente dell’associazione Assafrica, Massimo Dal Checco, che nel suo intervento introduttivo l’ha definito “strategico” oltre che già “internazionalmente riconosciuto”. Dal Checco ha notato poi come il nuovo approccio italiano ai rapporti con l’Africa stia dando i suoi frutti anche per quanto riguarda la collaborazione tra i diversi attori del Sistema Italia, in primis Sace, Simest, Ice, e Cdp, tutti presenti alla conferenza romana. “Uno dei primi risultati del Piano Mattei è essere stato un collante” ha affermato, aggiungendo che gli imprenditori ora sanno che dietro ogni investimento “c’è un sistema Paese solido”. Ora, però, non va perso altro tempo: “Come imprese dico: acceleriamo”.
Una sponda ripresa da Fabrizio Saggio, consigliere diplomatico del presidente del Consiglio e coordinatore della Struttura di missione del Piano Mattei per l’Africa: “Il 2025” ha dichiarato “sarà l’anno in cui vogliamo accelerare l’internazionalizzazione del Piano Mattei in particolare con l’Unione europea tramite il programma Global Gateway e tramite il PGII del G7”. Per Saggio, in ogni caso, “molto è già stato fatto in termini di messa a terra dei progetti, ma anche di creazione di strumenti finanziari ad hoc”. Il consigliere diplomatico ha menzionato a questo proposito il Corridoio di Lobito, “un’infrastruttura ferroviaria ma anche digitale nella quale l’Italia si è inserita grazie al Piano Mattei e che tra poco inizierà a dare i suoi frutti”, dal momento che nei prossimi mesi partiranno le gare internazionali.
Per quanto riguarda gli strumenti finanziari, questi sono stati approfonditi dal panel centrale dell’assemblea, a cui hanno partecipato l’amministratore delegato (Ad) di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), Dario Scannapieco, l’Ad di Sace, Alessandra Ricci e il presidente di Simest, Pasquale Salzano, oltre al presidente di Ice Matteo Zoppas.
Secondo la visione di Scannapieco, l’importante è fare blending, mettere cioè a sistema risorse italiane ed europee, di banche per lo sviluppo e privati. Cdp ha già mobilitato 650 milioni di euro per nove progetti e tra i suoi strumenti dispone del Plafond Africa, che permette finanziamenti per un massimo di 500 milioni di euro in favore di imprese che operano nell’ambito del Piano Mattei. Con il Piano Strategico 2025-2027, inoltre, Cdp rafforzerà la propria presenza nel continente, anche tramite l’apertura di nuovi uffici a Nairobi e Abidjan.
Da parte sua, dall’avvio del Piano Mattei, Sace ha garantito 1,5 miliardi di euro di operazioni e sta studiando garanzie per ulteriori 8,7 miliardi in tutta l’Africa in settori che vanno dall’energia, alle infrastrutture, dall’agribusiness ai trasporti sostenibili. Sace ha messo in campo inoltre l’African Champion Programme, un’iniziativa che supporta le aziende nella loro internazionalizzazione.
Anche Simest, con la sua Misura Africa, dispone di una dotazione iniziale di 200 milioni di euro con un duplice obiettivo: da un lato, supportare le imprese italiane nello sviluppo di investimenti e nuove partnership, dall’altro, favorire l’attrazione di investimenti nei Paesi africani, con un focus su innovazione e formazione. Lo strumento ha attirato 70 milioni in quattro mesi.
Se si parla di presenza in Africa, Ice è fortemente impegnata nel continente, dove di recente ha aperto tre nuove sedi a Lagos, Dakar e Nairobi portando così a 12 il numero degli uffici che, in collaborazione con le ambasciate, individuano i settori e le aree di maggiore interesse per il Made in Italy.
Formazione, agribusiness ed energie rinnovabili, sono tra i settori di punta del Piano Mattei e sono stati anche i temi trattati dai rappresentanti di Umana, Bonifiche Ferraresi (BF) e Eemaaxx Group, che hanno discusso dei loro progetti nel continente durante un panel dedicato all’imprenditorialità italiana in Africa.
In un messaggio letto verso la fine dell’assemblea il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha rivendicato le iniziative organizzate nell’ultimo anno per avvicinare i mondi industriali Italia e Africa. “All’Africa vogliamo guardare con lenti africane” ha ribadito Tajani, sostenendo che il settore privato “è cruciale” nell’ambito del nuovo approccio ed è ben sostenuto dagli strumenti finanziari che stanno venendo implementati. Il ministro ha poi sottolineato che le imprese possono contare a 360 gradi sul Sistema Italia, sullo stesso ministero e sul governo.
Tirando le fila della discussione, Antonio Gozzi, special advisor per l’autonomia strategica europea, il Piano Mattei e la competitività di Confindustria, ha affermato che l’Italia, con questa nuova strategia “rientra in campo” recuperando “uno spazio e un’iniziativa che mancava da tempo”.