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Uganda: Ebola, 1 milione di euro dall’Irlanda

di: Andrea Spinelli Barrile | 11 Aprile 2025

Il ministro irlandese per lo Sviluppo internazionale e la diaspora Neale Richmond ha annunciato ieri la donazione di 1 milione di euro per sostenere la risposta dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) all’epidemia di malattia da Ebola in Uganda.

Lo si apprende da una dichiarazione ufficiale, in cui il ministro ha specificato che il pacchetto di aiuti da 1 milione di dollari dell’Irlanda per la lotta contro il virus è la risposta di Dublino all’appello delle Nazioni Unite per l’Uganda: i fondi saranno utilizzati per sostenere la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle infezioni e la comunicazione del rischio alle comunità. Questa collaborazione mira a rafforzare la capacità di risposta del governo ugandese e a promuovere la rapida eliminazione dell’epidemia.

Richmond ha detto che “l’Irlanda elogia l’Oms e il governo ugandese per le loro azioni proattive in risposta a questa epidemia di Ebola. Rimaniamo impegnati a sostenere gli sforzi per gestire questa crisi, garantendone il controllo, il contenimento e, infine, l’eradicazione”.

L’ambasciatore irlandese in Uganda Kevin Colgan ha ricordato che l’Oms sta conducendo “un innovativo studio clinico” per valutare l’efficacia di un vaccino contro il virus e di altri trattamenti: “Il contributo irlandese sosterrà queste iniziative. L’Irlanda rimane un partner chiave dell’Oms nella lotta contro le malattie e nel garantire l’accesso all’assistenza sanitaria in alcuni dei contesti più difficili al mondo”.

L’Uganda, da gennaio, è alle prese con l’ennesima epidemia del virus Ebola del ceppo sudanese, che sta colpendo diversi distretti, con casi sporadici osservati anche nelle aree urbane. Ad oggi sono stati identificati 12 casi di contagio, 10 dei quali sono guariti, e 2 decessi.

Non ci sono vaccini approvati per il ceppo sudanese dell’Ebola ma le autorità ugandesi, il 2 febbraio, hanno avviato uno studio clinico per testare ulteriormente la sicurezza e l’efficacia di un vaccino sperimentale come parte delle misure per fermare la diffusione di questo virus. In quell’occasione, l’Oms annunciò di avere donato più di 2.100 dosi di vaccino contro l’Ebola all’Uganda per valutarne l’efficacia.

Kasonde Mwinga, rappresentante dell’Oms in Uganda, ha reagito alla donazione irlandese con una nota ufficiale: “Ringraziamo l’ambasciata irlandese per la fiducia riposta nell’Oms, offrendo un contributo significativo e flessibile alla lotta contro l’epidemia di Ebola in Uganda. Ci impegniamo a utilizzare questi fondi in modo efficace per rispondere alle esigenze più urgenti della risposta umanitaria”. Negli ultimi due decenni, due epidemie di Ebola su larga scala in Africa hanno causato la morte di oltre 11.000 persone in Liberia e nei paesi limitrofi, e altre 2.300 persone tra Repubblica democratica del Congo e Uganda, dove la precedente epidemia di Ebola (alla fine del 2022) ha ucciso 55 persone su 143 infetti.

Il farmaco che si sta testando in Uganda è fornito alle autorità sanitarie ugandesi da Iavi, un’organizzazione di ricerca scientifica senza scopo di lucro, come parte di una sperimentazione di vaccinazione ad anello guidata dall’Oms che si sta svolgendo presso il Makerere university lung institute di Kampala. Uno studio pubblicato di recente sul New England journal of medicine conferma l’elevata efficacia della strategia di vaccinazione ad anello nel contenere le epidemie di Ebola nella Repubblica democratica del Congo mentre, relativamente al farmaco in questione, Iavi sostiene utilizzi la stessa piattaforma di vettori virali ricombinanti del virus della stomatite vescicolare (rVSV) del vaccino contro l’Ebola Sudan denominato Ervebo, autorizzato in oltre dieci paesi.

Attualmente non esiste un vaccino contro il virus Ebola-Sudan, che si trasmette tra gli esseri umani attraverso i fluidi corporei. I sintomi principali sono febbre, vomito, emorragia e diarrea. Le persone infette diventano contagiose dopo la comparsa dei sintomi, con un periodo di incubazione che va dai 2 ai 21 giorni.

© Riproduzione riservata

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