di: Redazione | 8 Ottobre 2014
TANZANIA – Sono stati oltre un centinaio i partecipanti alla Country Presentation della Tanzania, organizzata da Confindustria Assafrica e Mediterraneo ieri a Roma. “Il gran numero di aziende presenti dimostra il grande interesse che la Tanzania, e l’Africa più in generale, riveste per le nostre imprese e dimostra anche come le aziende italiane abbiano le antenne ben alzate per capire dove andare e come muoversi” ha detto il presidente di Assafrica Fausto Aquino di fronte a una sala affollata oltre ogni più rosea previsione.
Ed è proprio alle decine di imprese presenti in sala che l’Ambasciatore italiano in Tanzania, Luigi Scotto, si è rivolto senza giri di parole: “La Tanzania non è un paese prioritario in tema di cooperazione…per cui sappiate che l’Ambasciata italiana a Dar es Salaam sta lì soprattutto per assistere gli imprenditori in ogni modo possibile. Abbiate un po’ di fiducia nelle istituzioni”.
L’Ambasciatore italiano ha poi sottolineato alcuni dei punti di forza che dovrebbero fare della Tanzania uno dei paesi prioritari per l’ingresso in Africa delle aziende italiane, anche per le Piccole e Medie Imprese (PMI): “da un lato la dimostrata stabilità politica del paese, ormai una certezza ‘storica’, dall’altro l’importante crescita economica e infine la posizione strategica”.
Il ruolo della Tanzania come ‘hub’ continentale è ritornato più volte nel corso della mattinata. Affacciata sull’Oceano Indiano e membro sia dell’East African Community (EAC) dell’Africa Orientale che della Southern African Development Community (SADC), la Tanzania si presenta come interessante piattaforma per una vasta fetta del continente africano. “L’importanza che attribuiamo a più profonde relazioni con l’Italia è dimostrata dalla presenza qui oggi dei dirigenti degli uffici più importanti che nel paese dirigono i rapporti con gli investitori esteri” ha detto l’Ambasciatore della Tanzania in Italia James Msekela, riferendosi ai responsabili del Tanzania Investment Center (TIC) e dell’Export Processing Zones Authority (EPZA). “Le relazioni tra Tanzania e Italia cresceranno, ma prima ancora di parlare dei possibili settori di comune interesse, dobbiamo fare di più per fare circolare informazione in entrambe le direzioni” ha aggiunto Msekela.
“Vogliamo che l’Italia entri a far parte dei leading partner della Tanzania entro i prossimi 2 anni” ha detto Dotto Stanley, direttore del TIC, i cui dettagliati interventi sulle opportunità offerte dal paese sono stati ripetutamente applauditi dalle aziende presenti.
A completare il quadro della mattinata, gli interventi di SIMEST e SACE, le due società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti titolari delle iniziative a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese italiane, e di un rappresentante del ministero degli Esteri.
A chiudere, infine, la testimonianza di un’azienda italiana, il Gruppo Telecom Italia Sparkle, che ha spiegato i motivi per cui ha scelto proprio la Tanzania come hub dell’area orientale e australe del Continente, stringendo una partnership con la locale Tanzanian Telecommunication Company (TTCI). I lavori sono poi proseguiti con un fitto calendario di incontri B2B svoltisi nel pomeriggio tra le molte aziende presenti e i rappresentanti della delegazione tanzaniana.