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Somalia: al via ricostruzione dello stadio di Mogadiscio

di: Céline Dominique Nadler | 15 Ottobre 2024

Il simbolo di una rinascita con lo sport per unire la popolazione della Somalia. Questa l’interpretazione conferita dalla stampa somala alla posa della prima pietra da parte del Primo ministro Hamza Abdi Barre per la ricostruzione dello stadio della capitale Mogadiscio. Il progetto di ricostruzione, che include la ristrutturazione del campo di calcio, la costruzione di campi da basket e di una struttura per il nuoto e per l’atletica, è sostenuto da investimenti di un’azienda di proprietà di giovani somali.

“La ricostruzione dello Stadio Mogadiscio migliorerà la bellezza della città, creerà opportunità di lavoro per i giovani e darà impulso sia all’economia che al turismo”, ha affermato Barre durante la cerimonia di lancio, sottolineando che il progetto non riguarda solo il restauro di uno stadio, ma la sua trasformazione in un catalizzatore per lo sviluppo nazionale.

Lo stadio di Mogadiscio, un tempo simbolo di orgoglio nazionale, fu originariamente costruito negli anni ’70 e fungeva da vivace centro per eventi sportivi e incontri culturali. Tuttavia, il suo destino cambiò radicalmente dopo la caduta del governo somalo nel 1991, quando il Paese precipitò nella guerra civile. Durante gli anni del conflitto, lo stadio cadde in rovina e fu occupato da varie forze militari. Le truppe etiopi lo usarono come base alla fine degli anni 2000. Dal 2009 al 2011, lo stadio cadde sotto il controllo del movimento separatista di al-Shabaab, contribuendo ulteriormente al suo deterioramento. Più di recente, tra il 2012 e il 2018, lo stadio fu occupato dalle forze di peacekeeping dell’Unione Africana (Amisom), che lo usarono come base strategica durante le loro operazioni in Somalia.

La ricostruzione dello stadio fa parte di una più ampia rinascita culturale in Somalia, dove lo sport è visto come un modo per unire la popolazione frammentata del Paese. In una nazione divisa lungo linee di clan e afflitta da decenni di conflitti, il calcio e altri sport hanno il potenziale per promuovere un senso di unità nazionale. “Questo stadio non servirà solo come sede per gli sport, ma anche come luogo in cui le persone si uniscono. Rappresenta un passo avanti verso la ricostruzione del tessuto sociale della Somalia”, ha concluso il Primo ministro somalo.

Lo stadio è stato riaperto cinque anni fa dopo che un progetto finanziato dall’Unione europea ne ha riparato alcune parti.

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