di: Redazione | 27 Giugno 2018
TUNISIA – (dal nostro inviato a Tunisi) “Crediamo fortemente che lo sviluppo delle infrastrutture per la trasmissione elettrica nella regione del Mediterraneo sia strategico per accompagnare la crescita della produzione energetica in corso”: così Moncef Harrabi, presidente della Società tunisina dell’elettricità e del gas (STEG) nonché dell’Associazione delle imprese elettriche del Mediterraneo (Med-TSO), ha aperto oggi a Tunisi i lavori della Conferenza di RES4MED&Africa dedicata al tema Rinnovabili e infrastrutture per la transizione all’energia pulita della Tunisia: il percorso italiano sulle energie rinnovabili, eccellenze e best practices.
Intervenendo davanti a una platea composta in larga parte da rappresentanti di imprese del settore energetico italiane e tunisine, Harrabi ha evidenziato come per accompagnare una transizione verso l’energia pulita siano necessari quattro elementi fondamentali: un aumento della capacità di generazione elettrica, la creazione di un sistema di interconnessione che consente la complementarietà tra le diverse reti nazionali, un sistema finanziario pubblico e privato pronto a sostenere gli investitori interessati a sviluppare il settore delle rinnovabili e infine la definizione di un quadro normativo e procedurale chiaro.
Harrabi ha inoltre ricordato il progetto di interconnessione elettrica tra Tunisia e Italia, denominato “Electricité Mediterranéenne”, ritenuto fondamentale per consentire gli scambi di energia tra sponda nord e sud e dichiarato un progetto d’interesse comune dell’Unione Europea, che per essere realizzato deve essere accompagnato anche da una crescita della rete di trasmissione nazionale in Tunisia.
Roberto Vigotti, segretario generale di RES4MED&Africa – l’associazione che riunisce aziende, fornitori di tecnologie, mondo accademico e società di consulenza impegnate nella cooperazione energetica e nella promozione dello sviluppo delle rinnovabili nella regione del Mediterraneo e in Africa – ha a sua volta illustrato il contesto dello sviluppo delle energie rinnovabili nella regione e, ricordando la stretta collaborazione con STEG che prosegue da almeno tre anni, ha sottolineato l’interesse di RES4MED&Africa a rafforzare sempre di più i rapporti con i partner locali dei Paesi in cui l’associazione promuove le sue attività.
a conferenza di oggi promossa da RES4MED è un’occasione privilegiata per conoscere le migliori pratiche applicate dall’Italia nel campo delle rinnovabili”: Khaled Kaddour, ministro tunisino dell’Energia, delle risorse minerarie e delle rinnovabili, ha salutato in questo modo l’apertura dei lavori della conferenza dell’associazione che riunisce aziende, fornitori di tecnologie, mondo accademico e società di consulenza impegnate nella cooperazione energetica e nella promozione dello sviluppo delle rinnovabili nella regione del Mediterraneo in corso oggi a Tunisi.
“L’Italia è il nostro terzo vicino, dopo l’Algeria e la Libia. Condividiamo una lunga storia e una cultura comune, mentre a livello economico l’Italia è sempre stato tra i nostri primi partner e anzi quest’anno sembra essere destinata ad affermarsi come il primo Paese per valore dell’interscambio”, ha detto ancora Kaddour citando a titolo di esempio la presenza dell’Eni che è presente in Tunisia dal 1966 per lo sfruttamento del giacimento di El Borma che è stato tra i primi esempi della cosiddetta “formula Mattei” o la costruzione della raffineria di Biserta che ancora oggi è l’unico impianto di raffinazione esistente nel Paese.
Il ministro Kaddour ha infine ricordato i recenti bandi di gara promossi dal governo tunisino per la realizzazione in concessione di centrali solari fotovoltaiche ed eoliche per una capacità di generazione totale pari a un gigawatt, lanciando un appello un appello agli operatori privati o pubblici a partecipare.
A sottolineare ulteriormente le storiche relazioni tra Italia e Tunisia è stato l’ambasciatore italiano a Tunisi, Lorenzo Fanara, ricordando come nella giornata di ieri si sia celebrata nella residenza della rappresentanza diplomatica italiana la Festa della Repubblica che si è svolta il 26 giugno anziché il 2 giugno per rispetto del digiuno previsto dal mese del Ramadan: “Ieri insieme alla comunità italiana di Tunisi abbiamo celebrato la cultura italiana, oggi insieme alla comunità degli imprenditori vogliamo mostrare le eccellenze esistenti nel settore dell’energia”.
“Abbiamo le tecnologia – ha proseguito l’ambasciatore Fanara – abbiamo l’esperienza e soprattutto non abbiamo l’arroganza di voler dare lezioni in modo paternalistico ma di condividere e cooperare insieme su uno stesso piano”.