di: Redazione | 10 Gennaio 2017
“Dopo due anni ritorna l’ambasciatore italiano a Tripoli. Grande gesto di amicizia verso popolo libico. Ora più controlli su partenze migranti”. Con questo tweet ieri il ministro degli Esteri italiano, Angelo Alfano, ha annunciato il ritorno di un ambasciatore italiano in Libia.
La notizia è stata confermata anche dal governo di accordo nazionale ed è arrivata nel corso della conferenza stampa congiunta tenuta a Tripoli dal ministro degli Interni, Marco Minniti, e da quello degli Esteri libico Mohammed Sayala. A presentare le credenziali sarà l’ambasciatore Giuseppe Perrone.
“La riapertura dell’ambasciata a Tripoli – si legge in una nota della Farnesina – è un importantissimo segnale di amicizia nei confronti di tutto il popolo libico, dell’intero popolo libico, ed è un segnale di forte fiducia nel processo di stabilizzazione di quel Paese. L’ambasciatore designato è uno dei migliori conoscitori della regione e delle tematiche politiche del Mediterraneo: ecco perché abbiamo voluto fare ricadere su di lui la scelta.
Lavoriamo, pertanto, per risultati concreti sui fronti del contrasto alla immigrazione illegale, al traffico di essere umani e sul fronte del controllo dei punti di transito migratorio alla frontiera sud fra Libia e Niger. Compatibilmente con le condizioni di sicurezza, miriamo inoltre a migliorare l’interscambio commerciale tra i nostri due Paesi, a rafforzare il raccordo tra i nostri imprenditori e quelli libici e a promuovere le opportunità di investimento, anche nel cruciale rinnovamento delle infrastrutture estrattive e nella cooperazione bilaterale nel campo delle fonti energetiche rinnovabili e degli idrocarburi non convenzionali”. [MS]
La notizia è stata confermata anche dal governo di accordo nazionale ed è arrivata nel corso della conferenza stampa congiunta tenuta a Tripoli dal ministro degli Interni, Marco Minniti, e da quello degli Esteri libico Mohammed Sayala. A presentare le credenziali sarà l’ambasciatore Giuseppe Perrone.
“La riapertura dell’ambasciata a Tripoli – si legge in una nota della Farnesina – è un importantissimo segnale di amicizia nei confronti di tutto il popolo libico, dell’intero popolo libico, ed è un segnale di forte fiducia nel processo di stabilizzazione di quel Paese. L’ambasciatore designato è uno dei migliori conoscitori della regione e delle tematiche politiche del Mediterraneo: ecco perché abbiamo voluto fare ricadere su di lui la scelta.
Lavoriamo, pertanto, per risultati concreti sui fronti del contrasto alla immigrazione illegale, al traffico di essere umani e sul fronte del controllo dei punti di transito migratorio alla frontiera sud fra Libia e Niger. Compatibilmente con le condizioni di sicurezza, miriamo inoltre a migliorare l’interscambio commerciale tra i nostri due Paesi, a rafforzare il raccordo tra i nostri imprenditori e quelli libici e a promuovere le opportunità di investimento, anche nel cruciale rinnovamento delle infrastrutture estrattive e nella cooperazione bilaterale nel campo delle fonti energetiche rinnovabili e degli idrocarburi non convenzionali”. [MS]