di: Andrea Spinelli Barrile | 20 Maggio 2024
La Repubblica Democratica del Congo ha chiesto un embargo internazionale sulle esportazioni di metalli dal vicino Ruanda, di cui accusa il governo di utilizzare gruppi ribelli per rubare le sue risorse naturali. Lo riportano le agenzie internazionali.
Secondo Kinshasa, tutti i prodotti minerari provenienti dal Ruanda dovrebbero essere considerati “minerali di sangue” perché le loro vendite sostengono il conflitto nel Congo orientale. Il ministro delle miniere della Rdc ha detto che “tutte le parti interessate, compresi gli utenti finali dei prodotti minerari, devono impegnarsi in una catena di approvvigionamento responsabile e in un embargo sul Ruanda”.
Il discorso del ministro segue il sequestro delle più grandi miniere di tantalio del Congo, un minerale chiave per l’elettronica portatile, da parte del gruppo ribelle M23, all’inizio di questo mese: secondo Kinshasa, e non solo, l’M23 è sostenuto dal Ruanda, che attualmente riceve tantalio di contrabbando e lo immagazzina per la vendita. Il governo ruandese nega il suo sostegno al movimento M23.
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