di: Redazione | 21 Luglio 2014
Tre paesi in tre giorni per segnare in maniera chiara il ritorno dell’Italia in Africa e confermare, al più alto livello possibile, quell’iniziativa Italia-Africa lanciata alla fine del 2013 dal Ministero degli Esteri. La visita del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in Mozambico, Repubblica del Congo e Angola è una visita storica. Una visita “solenne” – per usare le parole dell’ambasciatore italiano in Mozambico, Roberto Vellano, raggiunto da Africa e Affari questa mattina a Maputo – perché la prima di un capo di governo italiano in questi paesi.
Nel viaggio di Renzi c’è tanta politica, tanta economia e tanta cooperazione, i tre “pilastri” del ritorno italiano in Africa.
La visita del capo del governo rappresenta anche un sigillo all’intensa attività che ministero degli Esteri e dello Sviluppo economico hanno compiuto in questi mesi e che hanno visto ripetutamente in Mozambico, Angola (ma anche in altri paesi africani prioritari per Roma) il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli e quello dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, spesso accompagnati da delegazioni di imprenditori di tutti i settori.
Le tappe del viaggio:
ANGOLA – Il premier italiano Matteo Renzi è arrivato ieri sera a Luanda, dove si conclude la sua missione diplomatica per siglare una serie di accordi commerciali ritenuti strategici per l’economia italiana.
Al suo arrivo all’aeroporto internazionale della capitale angolana, Renzi è stato accolto dal ministro per gli Affari esteri, Georges Chikoti, il quale ha evidenziato l’importanza storica della visita del primo ministro italiano, che servirà a rafforzare le relazioni bilaterali tra i due Paesi.
Chikoti ha affermato che la visita di Renzi in Angola riconosce gli sforzi realizzati negli ultimi anni dal governo angolano nel promuovere la pace e la sicurezza nel continente africano, in particolare nella Repubblica Centrafricana e in Repubblica democratica del Congo. Ricevendo Renzi all’aeroporto, Chikoti ha inoltre evidenziato la necessità di diversificare e rafforzare i legami economici tra Italia e Angola, sostenendo in particolare lo sviluppo di settori quali l’agricoltura, l’edilizia, la cultura e l’istruzione.
Tra i partecipanti alla delegazione imprenditoriale che accompagna il primo ministro italiano è presente anche la vice-presidente di Confindustria, Licia Mattioli, responsabile per l’internazionalizzazione dell’associazione.
Intervistata dall’agenzia di stampa nazionale ANGOP, Licia Mattioli ha ricordato il Business Forum svoltosi lo scorso 8 aprile a Torino a dimostrazione dell’alto grado d’interesse delle imprese italiane nei confronti dell’economia angolana. In particolare, la vice-presidente di Confidustria ha evidenziato la partecipazione, nonché l’interesse segnalato dalle aziende italiane, a investire nei settori dell’agro-industria, dell’edilizia, la meccanica, l’energia e l’aviazione.
Renzi s’incontrerà oggi con il presidente José Eduardo dos Santos, con il quale secondo quel che ha anticipato l’ambasciatore italiano a Luanda Giorgio Pietrogiacomo dovrebbe siglare una serie di accordi strategici nei settori economici, della politica e della cultura.
REPUBBLICA DEL CONGO – In questa seconda tappa del suo tour africano, sempre accompagnato da una delegazione di imprenditori italiani, il premier italiano si è incontrato con il presidente Denis Sassou N’Guesso, con il quale ha presenziato alla firma di due diversi accordi su idrocarburi e infrastrutture.
Il primo accordo sugli idrocarburi riguarda specificatamente le attività dell’ENI ed è un protocollo che prevede il rinnovo delle licenze di Madingo, Marine VI e Marine VII. La società italiana, che è presente in Congo dal 1968, è una delle principali compagnie estrattive attive nell’estrazione di idrocarburi convenzionali, estraendo 120.000 barili di greggio al giorno ed aggiudicandosi di recente anche i permessi di esplorazione per lo sfruttamento di un vasto bacino di sabbie bituminose che si estende su un’area di 1.800 chilometri quadrati con riserve stimate in 30 miliardi di metri cubi di gas e 1,2 miliardi di barili di petrolio.
Questo protocollo è stato siglato dall’amministratore delegato di ENI, Claudio Descalzi, e dal ministro congolese degli Idrocarburi, André Louemba.
Il secondo accordo è invece un memorandum d’intesa sulla costruzione di nuovi alloggi che saranno realizzati dal gruppo Trevi a Kintélé, località poco a nord della capitale Brazzaville (vedi numero di Aprile 2014 di Africa e Affari dedicato alle infrastrutture). Questo secondo accordo è stato firmato dall’amministratore delegato della società, Cesare Trevisani, e dal ministro congolese dei Lavori pubblici, Jean Jacques Bouya.
Nel corso dell’incontro tra N’Guessou e Renzi si è parlato anche di un progetto di creazione di un’unità di guardia costiera a Pointe-Noire, a cui partecipa anche l’italiana Fincantieri.
MOZAMBICO – E’ cominciata sabato da Maputo, la missione del primo ministro Matteo Renzi. A Maputo, in quella che è stata la prima visita in assoluto di un premier italiano in Mozambico, Renzi ha incontrato il presidente Amando Guebuza con il quale hanno discusso i comuni interessi nelle aree politiche, diplomatiche, commerciali e imprenditoriali.
Renzi ci ha tenuto particolarmente ha sottolineare l’importanza della sua visita, affermando che il valore politico e strategico del viaggio: “è la prima volta di un premier italiano in Mozambico ma anche nell’Africa subsahariana se si esclude la visita di Prodi del 2006 ad Addis Abeba per l’Unione Africana. Questa volta, però si tratta anche di business, una strategia imperniata su tre gambe: pace, investimenti e cooperazione”.
Obiettivo principale della visita del premier italiano era la firma di una serie di accordi di cooperazione, soprattutto per quel che riguarda il settore dell’energia. In Mozambico, infatti, l’italiana ENI ha realizzato quella che è la più importante scoperta di giacimenti di gas naturale della sua intera storia aziendale: 2400 miliardi di metri cubi di gas nel bacino settentrionale di Rovuma, che secondo quel che ha dichiarato sabato a Maputo l’amministratore delegato della società, Claudio Descalzi, “consentirebbero di soddisfare il bisogno degli italiani per trent’anni”.
Si spiega così l’annuncio fatto da Renzi, secondo il quale ENI realizzerà investimenti per un valore di 50 miliardi di dollari in Mozambico nei prossimi sei anni. Investimenti che sono comunque legati all’approvazione di una nuova legge sugli idrocarburi in attesa del via libera dal Parlamento di Maputo.
“Se va in porto l’operazione – ha detto Renzi ai media italiani che lo hanno seguito nella capitale mozambicana – avremo gas sufficiente per i prossimi 30-40 anni. Stiamo gettando le condizioni per il futuro dei nostri figli e queste sono cose alle quali bisogna pensare per tempo”.
Renzi, che era accompagnato dal vice-ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda e da una delegazione di imprenditori delle principali aziende nazionali, ha poi valutato, insieme a Guebuza, l’Accordo Triennale di cooperazione (che prevede intese in materia di agricoltura, sanità e istruzione) per il biennio 2014-2016 che a questo punto pare essere molto vicino ad essere concluso e firmato. La firma dell’accordo a livello di protocollo non è competenza di capi di Stato e di governo