di: Valentina Milani | 31 Dicembre 2024
Dopo diversi anni con una produzione petrolifera inferiore a 1,5 milioni di barili al giorno a causa di furti, atti di vandalismo sugli oleodotti e la mancanza di investimenti, la Nigeria è riuscita ad aumentare la sua produzione raggiungendo un plateau di 1,8 milioni di barili al giorno a novembre.
Come ricordano i media di settore, il piano del governo nigeriano prevede di aumentare progressivamente la produzione fino a 4 milioni di barili al giorno entro il 2030. L’iniziativa include anche un obiettivo ambizioso per triplicare la produzione di gas, portandola a 12 miliardi di piedi cubi al giorno, rispetto ai 3,5 miliardi attuali. Tra le misure adottate per raggiungere questi obiettivi, il governo ha introdotto sgravi fiscali, approvato la vendita di asset e rafforzato la sicurezza intorno alle strutture petrolifere.
Il regolatore del settore petrolifero (Nuprc) ha annunciato l’intenzione di lanciare un bando per 31 blocchi petroliferi e di gas, che copriranno aree terrestri e offshore. Un altro bando sarà avviato per i perimetri dove sono state fatte scoperte ma che non sono ancora stati sfruttati.
Nonostante questi sforzi, la Banca centrale del Nigeria (Cbn) ha espresso dubbi sulla capacità del Paese di raggiungere l’obiettivo di produrre 2 milioni di barili di petrolio e condensati al giorno entro la fine del 2024. Nel suo ultimo rapporto economico, la Cbn sottolinea infatti che l’invecchiamento delle infrastrutture e le inefficienze operative sono i principali ostacoli al raggiungimento di questo obiettivo. Secondo la Banca centrale, la mancanza di soluzioni sostenibili per modernizzare gli oleodotti e limitare i furti di greggio potrebbe compromettere la fattibilità di questa ambiziosa meta.
Non mancano inoltre le denunce circa lo stato di degrado avanzato delle infrastrutture di trasporto del petrolio grezzo nel delta del Niger, dove gli oleodotti sono vittime di atti di vandalismo ripetuti e della mancanza di investimenti per il loro ammodernamento.
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