di: Simona Salvi | 17 Maggio 2024
Un decennio dopo la sospensione delle attività dovuta al calo dei prezzi mondiali del concentrato di uranio, comunemente noto come “yellow cake”, la televisione pubblica nigerina ha annunciato la ripresa delle attività della Société des mines d’Azelik (Somina), azienda mineraria a maggioranza cinese. “Oggi la situazione è favorevole, Somina prevede di riprendere la produzione di uranio”, ha detto Télé Sahel senza indicare una data, facendo riferimento all’aumento dei prezzi registrato da diversi mesi.
Creata nel 2007, Somina avviò l’estrazione di uranio nel 2011 ad Azelik, 200 chilometri a sud-ovest della città mineraria di Arlit, dove opera da circa cinquant’anni l’azienda francese Orano (ex Areva). Ma tre anni dopo sospese le sue attività a causa del crollo dei prezzi. Nel giugno 2023, il governo nigerino e la China National Uranium Company (Cnuc) hanno firmato un memorandum d’intesa per la ripresa delle attività di Somina. Nei giorni scorsi il ministro delle Miniere nigerino, il colonnello Ousmane Abarchi, ha visitato gli impianti di Azelik, dove ha parlato con funzionari cinesi.
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