di: Redazione | 8 Agosto 2018
E’ stato lanciato ufficialmente questa settimana il programma Compact-Niger, frutto della Cooperazione statunitense attraverso la Millenium Challenge Corporation (MCC).
Finanziato da un dono del governo USA di 437 milioni di dollari, il programma è in realtà in vigore dallo scorso 26 gennaio e si propone di ridurre la povertà attraverso la crescita economica; in particolare verrà applicato in quattro regioni: Dosso, Maradi, Tahoua e Tillabery.
Una parte del progetto riguarda il miglioramento della produttività agricola, con un aspetto sull’irrigazione e uno sull’accesso ai mercati, e un’altra riguarda la crescita del reddito delle popolazioni rurali grazie al miglioramento della produttività. Un altro volano è dedicato alla resilienza dinanzi al cambiamento climatico per le famiglie rurali con piccole attività. Il Compact prevede anche infrastrutture stradali, tra cui la strada Dosso-Bella e la strada Margou-Gaya.
Sulla carta, i finanziamenti della MCC possono essere ottenuti solo se si rispettano alcuni criteri di eleggibilità, criteri in relazione con il buon governo, un ambiente favorevole al settore privato, l’impegno da parte del governo a fare sforzi nel sociale, ma anche il rispetto dei diritti umani. Una questione che, sempre più spesso, viene contestata dalla società civile e dall’opposizione.
La collaborazione con gli Stati Uniti, prima di questo dono significativo, è stata evidente sul piano della sicurezza e della cooperazione militare. Una folta presenza di truppe e mezzi, fissa in Niger, desta regolarmente interrogativi, anche se ufficialmente è presente per la lotta al terrorismo nel Sahel e in Africa.
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