di: Celine Camoin | 2 Luglio 2024
Già produttore di minerale di ferro, oro e rame, la Mauritania è sulla buona strada per diventare un produttore di gas entro la fine dell’anno con l’avvio della produzione dal progetto di gas offshore Grand Tortue Ahmeyin (Gta) gestito dalla Bp, e che si estende tra Mauritania e Senegal.
La Mauritania, che ha una partecipazione del 7% nel progetto Gta, è anche in procinto di trovare sviluppatori per il suo giacimento di gas offshore BirAllah, che si stima contenga quasi 60 trilioni di piedi cubi di gas. Il Fondo monetario internazionale prevede una crescita economica del 4,3% quest’anno, rispetto al 3,4% nel 2023, ma avverte che i ritardi nel progetto Gta potrebbero peggiorare il profilo del debito a medio termine del paese.
Il presidente uscente Mohamed Ould Ghazouani, candidato alla propria successione nelle elezioni presidenziali di domani, ha promesso di costruire una centrale elettrica a gas dalla Gta, di investire in energie rinnovabili e di espandere l’estrazione di oro, uranio e minerale di ferro se verrà rieletto.
Nonostante le prospettive di crescita, la Mauritania, che conta meno di 5 milioni di abitanti, soffre di una povertà diffusa e deve far fronte all’afflusso di decine di migliaia di persone provenienti dal vicino Mali.
Ghazouani ha presieduto un periodo di relativa stabilità dal 2019, mentre i vicini del Sahel della Mauritania, compreso il Mali, combattono le insurrezioni islamiste che hanno portato a colpi di stato militari. Negli ultimi anni la Mauritania non ha registrato attacchi militanti sul suo territorio.
Domani Ghazouani affronterà sei altri candidati: l’avvocato Id Mohameden M’Bareck, l’economista Mohamed Lemine El Mourtaji El Wafi, il neurochirurgo Otouma Soumaré, Hamadi Sidi El Mokhtar del partito Tewassoul e l’attivista contro la schiavitù Biram Dah Abeid, arrivato secondo alle elezioni del 2019 con oltre il 18% dei voti.
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