di: Celine Camoin | 25 Marzo 2025
L’ultima revisione periodica dei rating del Marocco della Moody’s ha mantenuto invariato il rating Ba1, che riflette un equilibrio tra politiche efficaci, una solida base di finanziamento interno e le sfide legate ai livelli di reddito ancora bassi e ai rischi del settore pubblico e bancario. Nonostante l’aumento del debito, il Paese è riuscito a preservare la coesione sociale e a sostenere la propria economia di fronte ai recenti shock.
La crescita economica è rallentata al 2,6% nel 2024, dal 3,4% nel 2023, a causa delle scarse precipitazioni che hanno colpito l’agricoltura. Nel medio termine si prevede una ripresa del 3,5% grazie alle riforme strutturali in corso. Nel 2024 il deficit di bilancio è stato limitato al 4,3% del Pil, contro una previsione del 4,5%, grazie a entrate fiscali superiori alle attese. Il deficit delle partite correnti è rimasto sotto controllo, attestandosi al 2,5% del Pil, sostenuto dal turismo, dalle esportazioni e dai trasferimenti dei marocchini residenti all’estero.
L’economia marocchina soffre ancora di un basso reddito pro capite e di una crescita esposta ai rischi climatici, nonostante si stiano gradualmente sviluppando settori a più alto valore aggiunto. Il suo solido quadro istituzionale e la rigorosa gestione delle politiche monetarie e di bilancio gli conferiscono un punteggio Baa2 per la governance. Tuttavia, il peso del settore pubblico e il debito in valuta estera (17,6% del Pil) rimangono fattori di rischio. Il sistema bancario, pur essendo stabile, presenta debolezze legate alla concentrazione del credito e delle operazioni all’estero.
Un miglioramento del rating richiederebbe un’accelerazione della crescita non agricola, la creazione di posti di lavoro formali e una riduzione delle disuguaglianze. Al contrario, un aumento dell’onere del debito, dovuto in particolare agli impegni del settore pubblico, eserciterebbe una pressione negativa.
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