di: Andrea Spinelli Barrile | 2 Settembre 2024
L’Agenzia per la protezione dell’ambiente della Liberia (Epa) ha ordinato la chiusura, due giorni fa, delle attività delle miniere di ferro di Bong (Bong mines) della compagnia cinese China union, per violazione di diverse normative ambientali. Lo ha annunciato l’Agenzia liberiana tramite una nota ufficiale.
China union ha rilevato nel 2008 le miniere di Bong, situate a circa 150 chilometri a nord-est della capitale del Paese, Monrovia, con un investimento di 2,6 miliardi di dollari ed ha effettuato la sua prima spedizione di minerale di ferro nel 2014.
L’Agenzia liberiana ha dichiarato di aver chiuso le Bong mines per aver operato senza licenza di scarico degli effluenti, per aver costruito un impianto di lavorazione senza permesso e per aver scaricato i residui inquinanti in una zona umida e di avere già segnalato queste violazioni due volte, da giugno, di aver multato l’azienda e non avere mai ottenuto risposta: “La China union ha ignorato sfacciatamente gli avvertimenti dell’Epa e ha continuato a operare senza alcuna autorizzazione, continuando a causare degrado ambientale e inquinamento” ha detto l’Epa in una nota. La chiusura rimarrà in vigore “finché non sarà raggiunta la piena conformità e non saranno debitamente affrontate le problematiche ambientali identificate”.
Il ferro è abbondante in Liberia, ma il settore è stato decimato da decenni di sottoinvestimenti: la produzione presso le miniere di Bong si è fermata durante il conflitto civile, durato dal 1989 al 2003.
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