di: Redazione | 12 Febbraio 2016
Presentare le opportunità dei mercati africani per le aziende italiane dell’agro-alimentare: era questo l’obiettivo di un incontro organizzato l’ 11 febbraio, a Lodi dalla Fondazione E4Impact, presieduta da Letizia Moratti, e dalla società italiana di credito all’esportazione SACE insieme al Parco Tecnologico di Lodi.
Nel corso dell’evento – al quale hanno partecipato una trentina di soggetti tra aziende, centri di ricerca, istituti finanziari e ONG – sono emerse proposte per trasformare le produzioni agricole già esistenti in loco, aumentandone l’efficienza attraverso interventi di assistenza tecnica per trasferire la capacità italiana di produrre alimenti di qualità, da commercializzare sui mercati locali.
Sono stati discussi sia progetti integrali di filiera sia iniziative puntuali di collaborazione tra aziende italiane nei mercati africani, promuovendo la collaborazione tra settore privato, mondo della ricerca e mondo bancario e assicurativo.
Al termine dei lavori è stato siglato un accordo di collaborazione tra il PTP e la Fondazione E4Impact, con le firme dei rispettivi presidenti Simone Uggetti e Letizia Moratti, volto a favorire il dialogo tra il mondo della ricerca in campo agroalimentare e i programmi di formazione aziendale condotti dalla Fondazione E4Impact in stretta collaborazione con le Università africane e le PMI italiane.
La Fondazione E4Impact nata con lo scopo di sostenere l’imprenditorialità d’impatto in Africa opera attualmente in Kenya, Ghana, Uganda, Costa d’Avorio, Sierra Leone e quest’anno avvierà attività anche in Senegal e Tanzania con la prospettiva di arrivare a 10 Paesi nel 2017. Offrendo un MBA in Impact Entrepreneurship in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e le Università locali, la Fondazione ha già formato 185 imprenditori e oltre 200 sono in fase di formazione.
“Siamo convinti – ha affermato Letizia Moratti, presidente della Fondazione E4Impact – di poter giocare un ruolo importante e unico nel connettere le aziende italiane con le opportunità presenti nel continente africano e, simultaneamente, contribuire alla sicurezza alimentare di questi Paesi”.