di: Redazione | 7 Ottobre 2016
Dopo l’Europa e il Medio Oriente è stata l’Africa il terzo maggior mercato per nuove commesse per le imprese di costruzione italiane nel 2015.
E’ uno dei dati che emergono dal Rapporto 2016 sulla presenza delle imprese di costruzione italiane nel mondo presentato ieri da ANCE (l’Associazione dei Costruttori di Confindustria) al ministero degli Esteri.
Secondo i dati aggregati diffusi dall’ANCE il 13,8% delle nuove commesse realizzate dalle 38 aziende campione dell’associazione nel 2015 sono state nel continente africano.
Andando ancora più in dettaglio, lo scorso anno il 9,7% delle commesse totali di aziende italiane del ramo costruzioni hanno interessato l’Africa Sub-Sahariana e il 4,1% l’Africa del Nord.
Anche guardando ai dati relativi al portafoglio lavori complessivo, quindi nuove commesse e commesse ancora in corso di realizzazione, l’Africa gioca un ruolo importante rappresentando anche qui la terza area geografica.
Se l’Europa (unendo paesi UE ed Extra UE) conta il 32% del portafoglio lavori complessivo, il Sud America il 23,1%, il Continente africano segue con il 20,4% (11,4% Africa Sub-Sahariana e 9,0% Africa del Nord).
Kenya ed Egitto figurano poi, rispettivamente, al nono e al decimo posto nella classifica delle 10 principali acquisizioni del 2015 per il settore costruzioni. Mentre Algeria (sesto posto) ed Etiopia (settimo) nella top ten delle principali commesse in corso.
Anche se si prendono in esame il numero di cantieri aperti (e non il loro valore economico) l’Africa spicca in maniera particolare e rappresenta la seconda zona del mondo per numero di cantieri aperti dopo l’UE. Dei 167 cantieri aperti da aziende italiane nel continente, 93 sono in Africa Sub-Sahariana e 74 in Africa del Nord.
A livello globale, l’attività all’estero delle imprese italiane di costruzioni continua a seguire una tendenza di crescita con oltre 230 nuovi cantieri aperti nel 2015 per un totale di 17,2 miliardi di euro e un fatturato cumulato oltreconfine che raggiunge quota 12 miliardi, con un aumento del 14,5% rispetto all’anno precedente.
Una crescita che si consolida per l’undicesimo anno consecutivo e che vede le aziende italiane del settore attive stabilmente in 89 Paesi con contratti di costruzione per oltre 87 miliardi di Euro.
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