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Kenya: una task force per rivedere la formazione medica

di: Andrea Spinelli Barrile | 10 Maggio 2024

I medici keniani hanno concluso uno sciopero, durato 56 giorni, che ha paralizzato il sistema sanitario pubblico del Paese. Ma come si è arrivati all’accordo tra sindacati e governo che ha messo fine alla protesta cominciata il 15 marzo scorso il sindacato dei medici, dei farmacisti e dei dentisti del Kenya (Kmpdu), che rappresenta circa 7.000 lavoratori del settore sanitario, ha proclamato lo stop su scala nazionale a tutto il personale medico e infermieristico del settore pubblico del Kenya?

Il governo di Nairobi ha istituito una task force per rivedere l’istruzione e la formazione medica nelle università pubbliche e private e ieri si è tenuta la prima sessione del gruppo di lavoro, sotto la direzione di funzionari dei ministeri della Sanità e dell’Istruzione, alla presenza di esperti di entrambi i settori.

Una delle questioni sollevate dal Sindacato dei medici, dei farmacisti e dei dentisti del Kenya (Kmpdu), che rappresenta circa 7.000 lavoratori del settore sanitario e ha proclamato lo sciopero su scala nazionale lo scorso 15 marzo, riguarda infatti gli stagisti e la formazione del personale, in particolare relativamente al loro impiego e allo stipendio. “Questo gruppo di lavoro è pronto a fornire informazioni essenziali per orientare le decisioni politiche e gli interventi riguardanti l’educazione medica in tutto il Paese” ha dichiarato il ministero della Salute di Nairobi in una nota, aggiungendo che il gruppo valuterà entro due mesi le esigenze e le capacità di formazione, in particolare delle scuole di medicina e degli ospedali universitari utilizzati dalle università keniane, in termini di infrastrutture, personale, attrezzature e carico di lavoro.

Il governo conta sulle raccomandazioni del gruppo di lavoro per rispondere a sfide urgenti come la questione della carenza di medici: le statistiche attuali mostrano che ci sono 2,3 medici ogni 10.000 abitanti mentre l’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda un rapporto di un medico ogni 1.000 abitanti.

Oltre al deficit, il governo dovrà fornire anche una risposta alla crisi che scuote il settore sanitario: gli scioperanti richiedevano al governo di rispettare le clausole di un accordo concluso nel 2017 che obbligava Nairobi a decretare un aumento salariale per i medici, stanziare un’assicurazione sanitaria e legiferare sulla contrattualizzazione dei tirocinanti negli ospedali.

Questioni che non saranno appannaggio unico del governo: l’assunzione dei tirocinanti, una delle condizioni poste dal sindacato per revocare lo sciopero, verrà ora decisa da un tribunale e secondo i media kenioti questo significa che i medici tirocinanti rimarranno senza lavoro per i prossimi 60 giorni.

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