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Kenya: Nairobi e Pechino insieme per l’economia blu

di: Andrea Spinelli Barrile | 8 Luglio 2024

Il Kenya sta cercando di rafforzare la sua partnership con la Cina al fine di rilanciare il settore della blue economy. Lo ha detto all’agenzia Xinhua Salim Mvurya, segretario di gabinetto del ministero keniota delle Miniere, dell’economia blu e degli affari marittimi.

Mvurya ha detto che il settore dell’economia blu rappresenta attualmente il 2,5% dell’economia del Paese e che nelle intenzioni del governo Nairobi c’è quella di aumentare questa fetta: “Il Kenya è alla ricerca di partner internazionali, inclusa la Cina, per sviluppare la pesca e le infrastrutture marittime” ha detto Mvurya, che ha rilasciato la sua dichiarazione a margine della conferenza di due giorni Blue Invest Africa 2024, conclusasi nei giorni scorsi a Kwale, contea costiera del Kenya: l’evento ha riunito più di 200 investitori, imprenditori, partner per lo sviluppo e alti funzionari governativi provenienti da 36 paesi di tutta l’Africa per esaminare le modalità per rilanciare l’economia blu nel continente.

Mvurya ha detto che l’economia blu del Kenya rimane al di sotto del suo potenziale a causa di anni di investimenti ritardati o insufficienti, da parte sia del settore pubblico che di quello privato, e che vi è una forte dipendenza dai pescatori artigiani per lo sfruttamento delle risorse ittiche marine e interne. Cosa, questa, che non garantisce flussi di cassa ingenti per lo Stato: “La maggior parte del settore della pesca è svolto da imbarcazioni tradizionali e piccole imbarcazioni che non possono avventurarsi in profondità nel mare” ha spiegato Mvurya, sottolineando che il Kenya sta esplorando la collaborazione con la Cina per migliorare la capacità dei suoi pescherecci e rivitalizzare il settore.

Il Kenya sta anche cercando di collaborare con la Cina per dotare la sua guardia costiera di attrezzature moderne, e potenziare così le sue operazioni di ricerca e salvataggio nelle profondità degli oceani: Mvurya ha detto alla Xinhua che sono in corso trattative con il governo cinese riguardo ad una maggiore cooperazione nella pesca marittima, inclusa la possibilità di consentire alle navi cinesi di impegnarsi nella pesca lungo la costa keniota dell’Oceano indiano: il Kenya ha già firmato un protocollo con la Cina sui prodotti ittici catturati in natura per incrementare il commercio internazionale tra le due nazioni. Uno degli obiettivi di quel protocollo è quello di stringere legami più stretti in modo che i prodotti della pesca del Kenya possano accedere facilmente al mercato di consumo cinese.

Il Paese africano dipende dalle importazioni di pesce poiché la produzione locale non è in grado di tenere il passo con la domanda, a causa della crescita della popolazione e del cambiamento delle diete negli stili di vita della popolazione: in questo senso, le importazioni di pesce dalla Cina aiutano a soddisfare la domanda locale di prodotti ittici. Il Kenya è inoltre interessato a collaborare con investitori cinesi che possano introdurre tecnologie moderne per espandere il settore locale della piscicoltura.

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