di: Andrea Spinelli Barrile | 27 Maggio 2024
Gli Stati Uniti sembrano voler tornare a scommettere sull’Africa, dopo un decennio di disinvestimenti e allontanamento politico dal continente, e il Kenya potrebbe essere la nuova porta d’accesso di Washington al continente. Una porta piuttosto grande: a Nairobi c’è la più grande ambasciata americana in Africa, con più di 1.800 dipendenti e 34 agenzie e uffici governativi americani rappresentati, ma negli ultimi dieci anni questa porta è stata “poco sfruttata”. L’amministrazione Obama non ha assunto un ruolo più attivo nella politica keniota come alcuni si aspettavano, quella successiva di Trump ha fatto ancora meno e Joe Biden, pur avendolo promesso varie volte, non è mai stato in Africa durante tutto il mandato. Ha tuttavia coinvolto in diverse iniziative, anche in Africa, in Kenya, proprio a Nairobi, la moglie Jill, che lo scorso anno ha visitato il Paese africano, così come la vicepresidente Kamala Harris, ad aprile 2023.
Il Kenya sarà il primo Paese africano a essere elevato al rango di “importante alleato non-Nato” degli Stati uniti d’America: lo ha annunciato ieri Joe Biden, presidente americano, durante un incontro con il presidente keniota William Ruto, ricevuto alla Casa Bianca in una sontuosa visita di Stato per celebrare i sessant’anni di relazioni tra i due Paesi.
Il presidente keniano è arrivato negli Stati Uniti lunedì e ha visitato Atlanta, in Georgia, per poi recarsi a Washington mercoledì.
“Possiamo essere divisi dalla distanza, ma siamo uniti dagli stessi valori democratici” ha detto il presidente statunitense Joe Biden salutando Ruto sul prato della Casa Bianca. “La mia visita avviene in un momento in cui si percepisce che la democrazia si sta ritirando in tutto il mondo” ha detto a sua volta Ruto, definendo Biden “un amico forte e impegnato” del Kenya e del resto del continente. “Abbiamo concordato sulla significativa opportunità per gli Stati Uniti di ricalibrare radicalmente la propria strategia e rafforzare il proprio sostegno all’Africa”. L’occasione della visita di Ruto a Washington è grande, in particolare per il lancio di una rinnovata cooperazione tecnologica tra le due nazioni.
L’incontro Biden-Ruto si è svolto alla presenza di imprenditori della Silicon Valley e della cosiddetta Silicon Savannah, l’industria tecnologica di Nairobi, proprio per creare sinergie tra queste due realtà industriali: Biden ha annunciato nuove iniziative per rafforzare la cooperazione industriale, tra cui scambi e investimenti nei settori della sicurezza informatica, dell’intelligenza artificiale e dei semiconduttori.
Tra gli accordi portati a casa da Ruto, due spiccano su tutti gli altri: quello siglato dalla Kenya national highways authority (Kenha) e la società americana Everstrong capital, un accordo del valore di 3,6 miliardi di dollari per la realizzazione dei 440 chilometri di autostrada che collegheranno la capitale Nairobi alla città portuale di Mombasa. Laltro accordo è stato firmato con l’azienda americana Coca-Cola, che ha annunciato un investimento di 175 milioni di dollari in Kenya nei prossimi cinque anni.
Nel comunicato stampa finale, dopo l’incontro tra i due capi di Stato, viene delineata una “Visione Nairobi-Washington”: sostegno ambizioso ai paesi con grandi ambizioni, pacchetti coordinati di sostegno in modo che i paesi con grandi ambizioni non debbano scegliere tra il servizio dei propri debiti e gli investimenti, tregua sul rimborso del debito da parte dei creditori, nuovi strumenti per facilitare il finanziamento del settore privato a condizioni migliori, finanziamenti trasparenti, sostenibili e resilienti sostituiscono i prestiti opachi e insostenibili e, in generale, maggiore sostegno alle folle di investimenti privati.
In seguito alla visita di Ruto e all’incontro con Biden, fa sapere in via ufficiale la Casa Bianca, gli Stati Uniti hanno programmato quasi 40 milioni di dollari per la democrazia, i diritti umani e la programmazione della governance in Kenya, annunciato 700.000 dollari in nuova assistenza per sostenere lo sforzo di sostegno alla governance in aggiunta ai 2,7 milioni di dollari che gli Usa stanno già fornendo per migliorare l’impegno della società civile e la supervisione dei processi di governance, un programma aggiuntivo di 1,3 milioni di dollari per l’empowerment dei giovani e 600.000 dollari per promuovere l’inclusione dei disabili. Kenya e Usa si impegnano a lavorare insieme per promuovere i diritti umani, combattere la corruzione e aumentare la trasparenza del governo di Nairobi. Da Washington arriveranno inoltre 7 milioni di dollari per promuovere e rafforzare la modernizzazione e la professionalizzazione del servizio nazionale di polizia del Kenya, 2,2 milioni di dollari per fornire formazione, tutoraggio e assistenza tecnica per attuare le riforme prioritarie per migliorare la situazione delle carceri, 4,9 milioni di dollari in nuovi finanziamenti al Kenya e ad altri paesi dell’Africa orientale per migliorare la cooperazione e il coordinamento nella lotta alle reti criminali e 1,5 milioni di dollari in nuova assistenza tecnica per sostenere il processo di riforma del quadro giuridico elettorale del Kenya.
In materia sanitaria i due Paesi stanno sviluppando una “roadmap di sostenibilità” per continuare la lotta contro l’Hiv, una partnership per la sicurezza sanitaria, la riduzione dell’impatto della malaria, la crescita della produzione sanitaria in Kenya, la collaborazione con il settore privato nel settore sanitario, l’espansione di progetti congiunti di ricerca.
Accordi sono stati raggiunti anche nei settori della Difesa e dell’economia, nel settore bancario, dell’istruzione, dell’agricoltura e delle infrastrutture.
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