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Kenya: cereali, obiettivo è ridurre le importazioni entro breve

di: Andrea Spinelli Barrile | 21 Marzo 2025

Il Kenya punta a ridurre le importazioni di grano del 17% entro il 2027, ampliando la produzione locale. Lo riporta Kilimo News, che cita Bruno Linyiru, direttore generale dell’Autorità per l’agricoltura e l’alimentazione (Afa). Secondo Linyiru, questa ambizione si basa principalmente sul rafforzamento del sostegno ai produttori e sull’aumento delle superfici agricole dedicate alla coltivazione dei cereali.

Il Kenya ha infatti il potenziale per produrre più grano. “Il governo intende garantire un maggiore sostegno agli agricoltori sotto forma di input agricoli e servizi di estensione in modo che possano produrre di più”, ha detto Linyiru, rivelando l’esistenza di un piano per espandere la coltivazione del grano in aree ancora sottosfruttate o sottosviluppate, come le contee di Laikipia, Samburu e Marsabit, integrando gli sforzi già in corso per aumentare la produzione nelle aree di produzione tradizionali.

Queste diverse iniziative vanno inquadrate in un contesto in cui il settore keniano ha registrato una contrazione del 23% della superficie seminata, passata da 136.525 a 104.000 ettari tra il 2019 e il 2023 (dati raccolti dall’Ufficio nazionale di statistica, Knbs). Nel suo ultimo rapporto annuale sulla produzione agricola nazionale, la Knbs motiva la riduzione delle superfici coltivate nel 2023 con il fatto che gli agricoltori abbiano privilegiato la coltivazione del mais, a causa dei prezzi più favorevoli di questo cereale.

In Kenya, la produzione locale di grano è stagnante da diversi anni, attestandosi in media sulle 359.000 tonnellate tra il 2019 e il 2023: questo basso livello di raccolto ha costretto il Paese a importare in media 1,9 milioni di tonnellate di cereali nel periodo in questione per soddisfare il proprio fabbisogno.

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