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Kenya: afta epizootica fa impennare il prezzo della carne

di: Andrea Spinelli Barrile | 30 Gennaio 2025

Aumenta il prezzo della carne in Kenya ma il problema, in questo caso, non è l’inflazione bensì l’epidemia di afta epizootica che, con le varie misure sanitarie di contenimento, sta facendo aumentare drasticamente il prezzo della carne, sia all’ingrosso che al dettaglio.

I prezzi della carne di manzo sono aumentati da 520 a 660 scellini al chilo e quelli della carne di capra da 600 a 750 scellini, un aumento medio di 140 scellini al chilo, quantificato da Joseph Lamai, presidente del comitato dei commercianti di bestiame della Trans Nzoia. Secondo i media locali, sono almeno quattro le contee in cui sono state imposte rigide misure di quarantena, con la chiusura di decine di mercati del bestiame.

Il governo di Nairobi ha annunciato dalla prossima settimana una vasta campagna di vaccinazione nazionale, che riguarderà 22 milioni di bovini e 50 milioni di capre, ma la velocità con cui si sta propagando il contagio preoccupa molto le autorità sanitarie. La quarantena ha gravemente danneggiato il commercio di bestiame nelle contee di Trans Nzoia, Nandi, Kakamega e West Pokot, tradizionalmente le principali aree di produzione della carne del Paese africano. Secondo i registri della città di Kitale il numero di bovini macellati ogni giorno è sceso da 50 a 15, una riduzione del 70% che è condivisa un po’ da tutti i macelli presenti in queste contee.

L’attuale focolaio di afta epizootica è stato identificato con i sierotipo O, uno dei sette ceppi noti del virus, responsabile del 60% dei focolai di afta epizootica in Africa orientale nell’ultimo decennio.

© Riproduzione riservata

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