di: Redazione | 19 Marzo 2016
CAMERUN – (da Yaoundé) Cinque accordi che avvicinano il Camerun e l’Italia sono quelli sottoscritti nel corso della visita del presidente italiano Sergio Mattarella nel paese africano, giunta oggi al suo terzo giorno.
Accordi che abbracciano vari aspetti della cooperazione e che poggiano su due assunti principali: il primo riporta allo sforzo dell’Italia di rafforzare i legami culturali attraverso lo studio della lingua italiana, l’ampliamento della già significativa collaborazione tra le università dei due paesi; il secondo assunto porta invece a una concezione nuova, sicuramente diversa rispetto al passato, di una cooperazione fondata sul reciproco vantaggio e non di una ‘cooperazione a perdere’. Un concetto in linea con le nuove prospettive indicate dalla legge 125/2014 che ha riformato la cooperazione allo sviluppo.
Il primo degli accordi sottoscritti riguarda la cooperazione culturale, scientifica e tecnica fornendo un quadro all’interno del quale i due paesi rafforzeranno in particolare la collaborazione tra le rispettive università. Attualmente sono una quindicina gli istituti italiani che hanno in corso collaborazioni in Camerun; il modello che si cercherà di seguire è quello di formazione congiunta che ha visto l’università di Padova collaborare con il dipartimento di ingegneria della Scuola nazionale superiore dei lavori pubblici e formare sul posto, con l’invio di propri docenti, ingegneri (i primi si sono laureati proprio in questi giorni).
Per la diffusione della lingua italiana – l’italiano si può insegnare in 66 licei, attualmente sono 25 quelli in cui in effetti i corsi sono attivati per un totale di 3000 studenti – si sta lavorando per portare da uno a tre i corsi di laurea con l’apertura dei corsi già dal prossimo anno a Douala e a Maroua.
Proprio l’Università di Padova (altro accordo firmato) amplierà la collaborazione già avviata con la Scuola nazionale superiore dei lavori pubblici creando in Camerun una sua sede ‘offshore’ e diventando la prima università straniera ad avviare un progetto del genere nel paese africano. Sullo sviluppo sostenibile (terzo accordo) verte un’intesa con il ministero dell’Habitat.
Un altro accordo riguarda l’esonero dall’obbligo di visto per corto soggiorno per i titolari di passaporto diplomatico e di servizio. E’ la prima intesa di questo genere che l’Italia firma con un paese dell’Africa subsahariana e costituisce di fatto un significativo segnale di apertura.
E’ stato infine firmato un documento quadro sull’uso dei fondi derivanti dall’Accordo sulla cancellazione del debito del Camerun da parte dell’Italia. L’Accordo era stato firmato nel 2006 e prevedeva l’annullamento di crediti commerciali e di aiuto per un totale di circa 150 milioni di euro stabilendo il reinvestimento del 33% di quella cifra (49 milioni di euro) in programmi di sviluppo, secondo piani triennali. Dopo alcuni anni di stasi, nel 2015 si è riusciti a riattivare il meccanismo di attuazione dell’Accordo e il ministero dell’Economia camerunese ha proposto un nuovo piano di progetti del valore di 13,5 milioni per il triennio 2016-2018.
Tra gli interventi sono previsti la costruzione e l’equipaggiamento di 33 scuole materne e primarie, 205 aule scolastiche e 39 centri comunitari prescolari; per la sanità è prevista la costruzione di 26 centri di sanità integrata e di 5 padiglioni materno-infantili, l’equipaggiamento di 149 centri di sanità integrata. Tutte le opere saranno realizzate nelle tre regioni del nord che più hanno subito gli effetti degli attacchi di Boko Haram e nella regione adiacente al confine con il Centrafrica.
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