di: Redazione | 13 Marzo 2015
LIBIA – Senza far tanto rumore, se non quando ‘serve’, l’Isis appare di giorno in giorno più forte in Libia e sta conducendo una battaglia di propaganda per fare proseliti. Ad alimentare la propaganda sono i sermoni per esempio trasmessi dalle radio di Sirte, la città che di fatto controllano con poche centinaia di uomini.
Una brigata di Misurata staziona poco fuori la città, mostrando cautela ogni qual volta c’è da avvicinarsi alla periferia; secondo varie fonti locali, i jihadisti sono molto ben asserragliati in città e controllano alcuni posti chiave pur senza ostentare la propria presenza con posti di blocco.
Una propaganda che si fa forte anche di attentati come quello rivendicato ieri a Tripoli contro una stazione di polizia a Zawyat Dahmani. L’attentato ha causato soltanto danni materiali ma è l’ulteriore dimostrazione della capacità del gruppo di colpire anche la capitale oltre che altre zone del paese.
Secondo alcuni osservatori, l’Isis sta cercando di rafforzare le proprie posizioni sfruttando il vuoto di potere e i contrasti tra i due governo de facto insediati in Libia che faticosamente l’Onu sta riunendo attorno a un tavolo negoziale finora sterile di risultati. Così mentre l’Onu gioca le sue carte, quasi nell’indifferenza di diversi paesi occidentali, l’Isis risponde con azioni ma anche video di propaganda come quello diffuso di recente che inquadra un uomo di etnia Tebu che invita il suo gruppo ad unirsi all’Isis e combattere.