di: Redazione | 8 Aprile 2025
Rappresentanti di imprese, università e istituzioni africane ed europee coinvolte nel settore energetico sono riuniti a Nairobi, in Kenya, per confrontarsi nell’ambito dello “International Network on African Energy Transition (Inaet)”, in corso da oggi e fino a domani sera.
Nato dalla collaborazione tra il Policy Observatory della Luiss School of Government, la compagnia energetica italiana Eni e numerosi centri di ricerca, think tank e università africane, il progetto ha debuttato a Roma con una conferenza di lancio nel novembre 2023.
In quell’occasione, i promotori del progetto avevano espresso l’obiettivo di valorizzare le specificità del percorso africano, riconoscendo “la diversità della visione europea ed africana sulla transizione”, come aveva dichiarato Domenico Lombardi, professore di Practice in Public Policy e direttore del Policy Observatory della Luiss.
«Il network Inaet nasce da una collaborazione accademico-istituzionale e industriale, con l’obiettivo di portare un nuovo livello di dialogo e confronto» aveva affermato Lombardi, sottolineando che, dal suo punto di vista, i leader africani e la società civile hanno una particolare necessità di conciliare gli obiettivi della transizione ecologica con la necessità di soddisfare il crescente fabbisogno energetico per esigenze di sviluppo.
In Europa si parla spesso di “transizione giusta” concentrandosi sulla riduzione delle emissioni, mentre in Africa il punto di partenza è diverso: «Qui, la transizione va di pari passo con la crescita economica e il rispetto delle realtà locali», aveva sottolineato il professore, inaugurando il network.
Ad aprire i lavori della due giorni di Nairobi, dopo il panel introduttivo, sarà una sessione focalizzata su come “modulare la transizione in Africa secondo le necessità del continente”. Tra i temi in agenda, inoltre, un panel sarà dedicato al “carburante sostenibile per l’aviazione in Africa” e una sessione alla “revisione degli schemi politici e regolatori”. Si parlerà anche di come “rafforzare le partnership per la sicurezza energetica” e di come rendere la transizione non solo una trasformazione tecnologica, ma anche “un processo equo”, in cui energia, agricoltura e gestione dell’acqua siano strettamente integrati.
Il programma prevede anche incontri dedicati al ruolo della finanza nella costruzione di una transizione sostenibile e al ruolo della partecipazione femminile e giovanile nei processi di cambiamento, oltre che a quello della digitalizzazione.
L’iniziativa è sostenuta da International Finance Corporation (Ifc), Banca mondiale e gruppi privati come Wts International, Alpha Group Logistics e Bayer.
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