di: Redazione | 9 Aprile 2025
“Stiamo assistendo a una rivoluzione nelle nostre industrie e a un’interessante domanda di energia, soprattutto per i data center, e il Kenya, non è immune da questo fenomeno. Quindi, stiamo spingendo sempre più verso una sovranità regionale dell’Ia. E stiamo vedendo investimenti importanti, anche da parte di Microsoft e interessamenti da parte di Cassava Technologies e altri”. Philip Thigo, inviato speciale del Kenya sulla tecnologia, introduce così il panel dedicato a “Sinergie innovative: il digitale e le trasformazioni energetiche” nell’ambito della seconda conferenza dell’International Networtk on African Energy Transition (Inaet), che si conclude oggi a Nairobi.
Durante la conversazione Thigo risponde anche a una domanda sul tema della regolamentazione del settore: serve creare “un ambiente di governance, cioè un processo inclusivo all’interno del quale ci siano barriere e salvaguardie”. “Inoltre – aggiunge – abbiamo bisogno di più persone che facciano da tramite tra il governo e le aziende in Europa”.
Nominato l’anno scorso dal presidente William Ruto per rafforzare la posizione internazionale del Kenya nei settori hi-tech, Thigo ha presentato la sua visione e il suo ruolo, unico nel continente.
“Sono orientato principalmente verso la governance, piuttosto che verso la regolamentazione – è la posizione di Thigo – perché le normative esistono per capire a che punto siamo, che cosa stiamo regolamentando. Sotto il profilo delle tecnologie, non lo sappiamo: tutto sta cambiando molto rapidamente. Quindi mi sto orientando più verso la governance. Solo in seguito, quando capiremo il quadro e quando diventerà più prevedibile, si potrà regolamentare”.
“Abbiamo effettivamente avuto una tavola rotonda con attori interessati al monitoraggio digitale e a processi di segnalazione e verifica – ha aggiunto il rappresentante keniano, facendo riferimento a un incontro tenutosi questa mattina – a meno che non si crei un ambiente di governance che sia inclusivo, avremo un problema. Ma non sto dicendo che tutte le aziende tecnologiche siano buone. Alcune vorrebbero una giungla. Per me – conclude – il concetto di governance significa proteggere la società dagli effetti negativi della tecnologia”.
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