spot_img
0,00 EUR

Nessun prodotto nel carrello.

Il Mali vuole la sua industria militare nazionale

di: Andrea Spinelli Barrile | 21 Gennaio 2025

Il presidente della transizione del Mali, il generale Assimi Goita, capo della giunta militare al potere nel Paese africano, ha parlato in Tv ieri sera annunciando la creazione di un’industria militare nazionale, che nascerà nel 2025 e comprenderà anche “unità di assemblaggio di armi individuali e collettive” e “unità di assemblaggio di veicoli tattici leggeri”.

Goita ha dato l’annuncio in occasione del 64esimo anniversario dell’Esercito maliano, che si celebra oggi: “Nel 2025” ha detto il capo della giunta militare maliana, “i processi di equipaggiamento delle forze armate e di sicurezza saranno migliorati con l’istituzione di un’industria militare”. Goita ha specificato che il Paese sta lavorando “attivamente all’installazione di fabbriche d’armi”, tra cui vi saranno siti per la “produzione di munizioni”, per l’assemblaggio di “veicoli tattici” leggeri, per la “fabbricazione di munizioni ed esplosivi per uso civile”.

Goita non ha dato dettagli su questo progetto: quanto stanzierà il governo, se ci saranno partner locali o internazionali e dove saranno aperte queste fabbriche.

Oltre ad avviare una produzione di armi interna, Goita ha detto che nel 2025 “l’esercito maliano lavorerà all’acquisizione di nuovi equipaggiamenti più sofisticati” anche perché l’infrastruttura militare maliana starebbe subendo “una modernizzazione completa: è stata implementata una nuova organizzazione operativa con basi avanzate che garantiscono una migliore rete territoriale per una presenza rafforzata dello Stato su tutto il territorio, in particolare nelle nostre regioni più esposte” ha detto il leader militare maliano in Tv.

Queste nuove ambizioni del Mali rientrano, ha spiegato Goita, nella scelta più ampia di “rafforzare la nostra cooperazione subregionale, per sostenere iniziative che pongono la solidarietà e l’unità al centro delle nostre strategie di sicurezza e sviluppo”, una “visione” che si sta concretizzando con la Confederazione degli Stati del Sahel (Aes, con Burkina Faso e Niger).

© Riproduzione riservata

spot_img

Articoli correlati

spot_img

I Podcast

spot_img

Rubriche