di: Redazione | 26 Gennaio 2018
È possibile costruire delle filiere nei Paesi africani in cui piccole e medie imprese italiane e africane possano creare joint venture efficaci e business model vincenti? Su questa domanda si è soffermato ieri il vice ministro degli Affari esteri, Mario Giro, durante il suo intervento alla presentazione della seconda edizione dell’Italia-Africa Business Week (Iabw).
In programma il prossimo ottobre, l’iniziativa animata dalla Diaspora africana, si concentrerà quest’anno sul tema ‘Stabilità, Opportunità e Nuovi mercati’. Il forum – hanno detto Adrien Cleophas Dioma e Mehret Tewolde, rispettivamente presidente e chief executive della manifestazione, proporrà un programma di alto livello fra conferenze, tavole rotonde e incontri B2B/B3B.
“L’obiettivo – ha sottolineato Dioma nel corso dell’evento organizzato a margine della Conferenza nazionale della Cooperazione allo sviluppo in corso anche oggi a Roma – è di fornire ai partecipanti – e quindi soprattutto ad imprese africane e italiane – gli strumenti e i mezzi concreti per agevolare un costante aggiornamento delle tendenze dei settori di interesse, rafforzare la competitività delle loro aziende e favorire un ingresso pianificato e consapevole nei mercati italiano e/o africano.
La manifestazione si avvarrà di diverse partnership su cui si sta già lavorando e sarà organizzata dall’Associazione Le Réseau in collaborazione con la rivista Africa e Affari e con Confindustria Assafrica & Mediterraneo.
“Partiamo da un elemento molto positivo ed evidente della prima edizione ovvero la presenza di una significativa rappresentanza di imprese africane “ ha detto Massimo Zaurrini, direttore di Africa e Affari. Lavorare per una maggiore presenza del mondo imprenditoriale italiano con lo scopo di creare sinergie è stato il punto sottolineato da Pier Luigi D’Agata, direttore generale di Assafrica, associazione confindustriale che riunisce molte imprese già attive nel continente africano.
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