di: Andrea Spinelli Barrile | 16 Settembre 2024
L’Environmental protection agency (Epa, l’agenzia nazionale di protezione ambientale) del Ghana ha concesso un permesso ambientale per lo sviluppo del progetto Ewoyaa, destinato a diventare la prima miniera di litio del Paese. Lo riportano i media locali, che ricordano che questa autorizzazione segna la validazione da parte delle autorità locali dello studio di impatto ambientale presentato pochi mesi fa dall’australiana Atlantic lithium.
Secondo la compagnia mineraria australiana “la concessione del permesso segna un passo importante verso la costruzione della prima miniera di litio del Ghana e segue un processo di impegno collaborativo con l’Epa e i residenti dell’area del progetto, per garantire il loro allineamento con le attività proposte dalla società” ha dichiarato in una nota stampa diffusa ieri pomeriggio Neil Herbert, presidente esecutivo di Atlantic lithium. Nei mesi scorsi infatti, lo sfruttamento del litio a Ewoyaa aveva sollevato preoccupazioni per il suo impatto ambientale: il fabbisogno idrico del progetto è stimato a 24,1 metri cubi di acqua l’ora e le strategie di approvvigionamento rischiano di perturbare notevolmente il ciclo dell’acqua nella regione. Inoltre, lo sfruttamento anche di una quantità limitata di acqua dolce per le attività minerarie potrebbe ridurre le forniture idriche per altri scopi come l’irrigazione, esacerbando il crescente problema dell’accesso all’acqua di qualità in Ghana: le comunità locali si sono dette preoccupate per l’impatto delle operazioni minerarie sui terreni agricoli.
Secondo lo studio di fattibilità, nel corso dei 12 anni di attività di Ewoyaa si stimano ricavi totali per 6,6 miliardi di dollari. Oltre a tasse, royalties e dazi, il governo del Ghana avrà accesso diretto a una parte dei profitti del progetto grazie alla sua partecipazione alla miniera attraverso il suo Fondo sovrano.
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