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Ghana: debito, vicini alla firma di un Memorandum

di: Andrea Spinelli Barrile | 25 Marzo 2024

Il Ghana è vicino a firmare un Memorandum d’intesa (Mou) con i creditori bilaterali come parte fondamentale della ristrutturazione del debito nei confronti dei suoi finanziatori. Lo ha detto ieri sera Kristaline Georgieva, direttrice generale del Fondo monetario internazionale (Fmi) in visita ufficiale ad Accra, in Ghana, rivelando che “il Ghana è in una buona posizione adesso perché ha portato avanti i negoziati con i creditori bilaterali sulla ristrutturazione dei debiti”. Lo riportano le agenzie internazionali.

“Sono stati compiuti progressi concreti verso la firma di un Memorandum d’intesa con i creditori bilaterali”, ha detto la direttrice generale del Fondo monetario internazionale. Secondo il Fmi, il raggiungimento di un accordo con questi creditori dovrebbe concedere spazio al governo per spendere in aree critiche e contribuire a stabilizzare l’economia.

Georgieva ha anche spiegato la sua richiesta affinché il Ghana sia discreto nelle trattative sul debito con i detentori di Eurobond e i creditori privati: secondo la direttrice del Fmi, i tre pacchetti di salvataggio del Ghana potrebbero essere in pericolo se il Paese non riesce a garantire un giusto accordo di ristrutturazione con i detentori di Eurobond. Il ministero delle Finanze ghanese ha avuto difficoltà a imporre un programma di ristrutturazione nazionale, che è stato ampiamente criticato da tutte le parti.

C’erano grandi speranze che il paese avrebbe goduto di un periodo di tranquillità economica dopo aver ottenuto la garanzia dei creditori da parte del Comitato ufficiale dei creditori, che include la Cina, ma in un incontro con il presidente Akufo-Addo durante la sua visita ufficiale in Ghana, il capo del Fmi ha detto che il Ghana potrebbe subire gravi battute d’arresto simili al caso dello Zambia, dove il Fmi ha difficoltà a sbloccare l’intero pacchetto di salvataggio. Il Ghana attualmente deve ristrutturare un totale di circa 13 miliardi di dollari, che deve ai detentori di Eurobond.

© Riproduzione riservata

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