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Gabon: benessere e modernizzazione, progetto di un nuovo assetto urbanistico

di: Redazione | 21 Aprile 2017

Un nuovo ordine urbanistico che tenga in considerazione le specificità patrimoniali, economiche e sociali, che salvaguardi il demanio pubblico e che risolva il problema dell’occupazione anarchica, aprendo la via alla modernizzazione cittadina in un quadro di benessere: è questo il piano presentato alla stampa dal vice primo ministro gabonese, responsabile dello sviluppo urbanistico e dell’habitat sociale, Bruno Ben Moubamba.

La città di Librevile, Gabon
La città di Librevile, Gabon

Accompagnato dai responsabili della Zona economica a regime privilegiato di Nkok (Gsez), da esponenti della multinazionale dell’agri-business Olam, uno dei principali investitori nel Paese, in prima linea nel progetto Gsez, e dai coordinatori del “Piano strategico Gabon emergente”, Moubamba ha annunciato la costruzione di una nuova strada, la “Via Reale” da Libreville a Lambaréné, con il progetto di edificazione di una dozzina di cittadine moderne lungo i 200 km di percorso.
La Gsez di Nkok è nata da un partenariato strategico tra il governo di Libreville, Olam e Africa Finance Corporation per creare un ecosistema favorevole alle aziende. Nei pressi della zona si prevede la nascita di una nuova città collegata a questo polo industriale di 1126 ettari a 20 chilometri dalla capitale. Ad oggi la Gsez conta 122 clienti di 16 nazionalità diverse e gli investimenti diretti esteri ammontano a 1,7 miliardi di dollari. Una cinquantina di aziende dovrebbero essere in fase produttiva per la metà del 2017.
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È sulle città che l’Africa, ma per molti versi anche il resto del pianeta, si gioca il proprio futuro. L’immagine stereotipata e ormai datata di un’Africa rurale, fatta di villaggi, capanne e strade in terra battuta, sarà sempre più sostituita da quella di un’Africa urbana.

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È il vero nodo da sciogliere per srotolare lo sviluppo africano e renderlo stabile e generalizzato. Costruire e aggiornare la rete infrastrutturale del continente è una necessità non più rinviabile e anche un’occasione per gli investimenti internazionali.

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