di: Redazione | 24 Aprile 2013
AFRICA – Calo dei flussi di aiuti, un calo della domanda di esportazioni dalla zona euro e l’incertezza fiscale negli Stati Uniti: sono queste le principali vulnerabilità che rischiano di minacciare la continua crescita delle economie africane, soprattutto se l’attuale crisi economica e finanziaria dovesse perdurare.
A riferirlo sono le conclusioni della riunione del Gruppo dei 10 – Committee of Ten (C10), la Commissione in sede FMI-Banca Mondiale che riunisce ministri delle Finanze e governatori di Banche Centrali di vari paesi africani – nelle quali si sottolinea con forza la necessità di proseguire sulla strada della diversificazione delle economie del continente.
Il gruppo poi incoraggiato l’Africa a concentrarsi sulla trasformazione strutturale, così come “ad aumentare la mobilitazione delle entrate nazionali, a migliorare la gestione delle finanze pubbliche, a mettere fine alle grandi lacune infrastrutturali e sviluppare fonti di finanziamento e mercati non tradizionali”.
Parallelamente, e rivolgendosi anche agli interlocutori internazionali, il Gruppo dei 10 ha invitato a garantire un forte sostegno al Fondo di Sviluppo Africano, sottolineandone il ruolo primario nel costruire “l’integrazione economica, lo sviluppo infrastrutturale e il sostegno ai paesi colpiti da conflitti”.
Inoltre, la C10 ha osservato la robusta performance economica che l’Africa ha visto negli ultimi dieci anni. Un totale di sei su dieci delle economie a più rapida crescita del mondo sono in Africa e nel 2012 il continente goduto di una crescita del PIL del 6,6%.