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Burkina Faso: Ouagadougou vuole tornare al cotone Ogm

di: Andrea Spinelli Barrile | 1 Ottobre 2024

L’industria cotoniera burkinabé potrebbe presto tornare al cotone geneticamente modificato. È quanto auspica l’Associazione interprofessionale del cotone burkinabé (Aicb), che riunisce la categoria professionale dei produttori e delle imprese cotoniere del Paese e che il 24 settembre scorso a Bobo Dioulasso ha organizzato un seminario per fare i punto sulla produzione cotoniera del Paese.

Secondo il quotidiano Sidwaya, al seminario hanno partecipato circa 300 operatori del settore del cotone, che hanno discusso della possibile riadozione della varietà Ogm, abbandonata nel 2016/2017 a causa delle fibre troppo corte ottenute da queste sementi, a differenza del cotone convenzionale la cui lunghezza delle fibre è storicamente garanzia di qualità superiore del prodotto, sia grezzo che lavorato.

All’incontro hanno partecipato, secondo i media, anche rappresentanti di aziende biotecnologiche, tra cui della tedesca Bayer, ora proprietaria della licenza su tale varietà di sementi, in seguito all’acquisizione della Monsanto, che inizialmente aveva sviluppato la tecnologia. “Abbiamo individuato con chiarezza i problemi che in passato ci hanno portato ad abbandonare gli Ogm e abbiamo chiesto ai ricercatori di collaborare con le aziende per individuare quelle che potranno correggere i deficit osservati nella produzione” ha detto Nikiébo N’kambi, presidente dell’Aicb. “Alla luce delle discussioni odierne, possiamo assicurare che gli attori si stanno muovendo con cautela, sicuramente verso una tecnologia che permetterà alle aziende e ai produttori di cotone di migliorare la produzione di cotone in Burkina Faso” ha aggiunto Jean Pierre Guinko, segretario permanente per il monitoraggio del settore del cotone presso il ministero dell’Industria, del commercio e dell’artigianato di Ouagadougou.

Anche se finora non sono trapelati altri dettagli sull’andamento delle trattative con Bayer o sui tempi per la reintroduzione di questa varietà di sementi, questo approccio dell’Aicb si inserisce in un contesto in cui dal 2021/2022 la produzione di cotone del Paese è in drammatico calo: dopo essere stato pari a oltre 518.000 tonnellate, il raccolto è sceso a 401.000 tonnellate nella stagione 2022/2023 e ancora a 383.144 tonnellate la scorsa stagione. Per la campagna 2024/2025, le autorità contano su una ripresa dell’offerta con oltre 598.250 tonnellate, grazie ad un aumento delle superfici seminate a oltre 700.000 ettari rispetto ai 535.304 ettari dell’anno precedente.

Più in generale, se l’ambizione dell’Aicb dovesse concretizzarsi, il Burkina Faso si unirebbe alla Nigeria tra i produttori di cotone dell’Africa occidentale dove si coltiva la varietà transgenica e tornerebbe a fungere da pioniere del settore, come 15 anni fa.

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