di: Andrea Spinelli Barrile | 30 Agosto 2024
Il Burkina Faso ha raggiunto un accordo per nazionalizzare le sue due miniere d’oro, Boungou e Wahgnion, che valgono complessivamente circa 80 milioni di dollari. Lo riporta il quotidiano americano Financial Times.
Nell’estate del 2023, la compagnia mineraria britannica Endeavour mining aveva accettato di vendere questi giacimenti alla compagnia Lilium mining, fondata da un uomo d’affari americano di origini burkinabé, Simon Tiemtore, per oltre 300 milioni di dollari. Endeavour ha poi fatto sapere che Lilium era inadempiente nei pagamenti (per un totale di oltre 100 milioni di dollari) e per tutta risposta Lilium ha accusato Endeavour di aver artefatto e gonfiato la “posizione finanziaria e le capacità operative” delle miniere.
In seguito al nuovo accordo, Lilium trasferirà la proprietà delle miniere alle autorità del Burkina Faso: il governo di Ouagadougou pagherà a Endeavour 60 milioni di dollari e una royalty del 3% su un massimo di 400.000 once d’oro prodotte dalla miniera di Wahgnion, che gli analisti del quotidiano economico americano valutano per un valore di circa 20 milioni di dollari. Inoltre Endeavour e Lilium hanno “accettato di cessare i procedimenti legali in corso l’uno contro l’altro”, si legge in una dichiarazione di Endeavour: da marzo le società sono coinvolte in un procedimento arbitrale a Londra. Dal canto suo, Lilium non ha commentato l’accordo.
Endeavour gestisce miniere d’oro in Senegal, Costa d’Avorio e Burkina Faso.
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