di: Valentina Milani | 15 Aprile 2025
Le esportazioni di rame del Botswana hanno superato nel 2023, per la prima volta nella storia del Paese, i 10 miliardi di pula (oltre 632,35 milioni di euro), grazie all’aumento della produzione e al rialzo dei prezzi globali del metallo. Lo confermano i dati recentemente pubblicati dalla Banca del Botswana e analizzati insieme alle statistiche ufficiali.
Nel solo 2023, le esportazioni di rame grezzo hanno raggiunto i 7 miliardi di pula, quasi raddoppiando rispetto ai 4 miliardi registrati nel 2022. Anche a fronte di una leggera flessione della produzione – scesa a 48.758 tonnellate di concentrato – l’aumento del valore unitario del rame ha permesso di superare ampiamente la soglia record dei 10 miliardi di pula di incassi annuali.
A trainare il comparto sono state le miniere di Khoemacau (nella quale opera Mmg) e Motheo (gestita da Sandfire Resources), entrambe situate nella Kalahari Copperbelt, la principale cintura mineraria del Paese. Motheo ha avviato la produzione a luglio 2023 dal giacimento T3, generando 41.000 tonnellate di rame da 3,2 milioni di tonnellate di minerale trattato. L’apertura del nuovo giacimento A4, a dicembre 2024, ha portato la capacità a 5,2 milioni di tonnellate, con un incremento stimato del 50% nella produzione di concentrato.
Secondo la ministra delle Risorse minerarie e dell’Energia, Bogolo Kenewendo, la miniera Khoemacau ha prodotto 46.532 tonnellate di rame nel 2023, contro le 39.228 rilevate a fine 2024. Entrambi i siti sono interessati da piani di espansione. Khoemacau punta a raggiungere una produzione annua di 130.000 tonnellate di rame e 5 milioni di once d’argento entro il 2026, con un investimento previsto di 700 milioni di dollari.
Anche Sandfire sta investendo in esplorazioni nel Kalahari Copperbelt e nella Okwa Valley, con un budget annuo di 135 milioni di pula, per estendere la vita utile della miniera oltre l’attuale orizzonte di 10 anni.
Oltre ai due principali produttori, anche la miniera Kopano Copper (ex Mowana) ha avviato una fase di stabilizzazione della produzione. Parallelamente, Premium Resources – l’azienda che sta rilanciando l’ex colosso minerario Bcl Ltd – ha raccolto 46 milioni di dollari canadesi per portare avanti il progetto Selebi-Phikwe, acquisito due anni fa per 837 milioni di pula. Il piano prevede investimenti per 5 miliardi di pula e l’avvio della produzione nella seconda metà del 2027.
Il rame è oggi tra i metalli più richiesti a livello globale per la transizione energetica, ed è al centro di nuove strategie di investimento anche da parte dei grandi player internazionali. Tra questi, il gruppo minerario Bhp ha annunciato un investimento iniziale di 25 milioni di dollari per acquisire una quota del 75% in un progetto emergente nel Kalahari Copperbelt.
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