di: Michele Vollaro | 20 Agosto 2024
Il progetto pionieristico di riabilitazione della Barriera verde in Algeria, concepito con un approccio flessibile e volto a offrire opportunità economiche, è secondo un approfondimento pubblicato dall’agenzia di stampa nazionale Aps una risposta strategica agli impatti dei cambiamenti climatici, rafforzando la resilienza delle popolazioni locali.
Il progetto, che mira ad aumentare la copertura forestale a 4,7 milioni di ettari entro il 2027 con il rimboschimento di 400.000 ettari, rappresenta un modello di sviluppo sostenibile che combina la protezione dell’ambiente con il miglioramento delle condizioni di vita delle comunità locali. Dal lancio della sua prima fase, inaugurata dal presidente della Repubblica, Abdelmadjid Tebboune, il 29 ottobre 2023 nella regione di El Maalba, provincia di Djelfa, la Barriera verde ha registrato progressi significativi e la sua piattaforma digitale è attesa per il 2025.
La visione della Barriera verde include anche il coinvolgimento dei giovani nelle diverse attività del progetto, come la piantumazione, la manutenzione e il monitoraggio delle superfici rimboschite, oltre a lavori complementari come l’apertura di piste forestali e la gestione delle risorse idriche.
Per il 2023, il piano di rimboschimento ha coperto 18.000 ettari, e per il 2024 è prevista la piantumazione di altri 11.000 ettari. Per il periodo 2023-2030, è stato stanziato un budget di 75 milioni di dinari algerini.
Il progetto ha introdotto specie arboree economiche e resistenti alla siccità, come il carrubo, l’olivo e il pistacchio. A Khenchela, una delle 13 province interessate, è stata piantata una fascia di 909 ettari di olivi, destinata ai giovani agricoltori per la manutenzione e lo sfruttamento, con l’obiettivo di rafforzare l’attività agricola della regione e creare posti di lavoro.
Inoltre, le azioni per consolidare la resilienza delle popolazioni di fronte ai cambiamenti climatici hanno dato risultati positivi, come dimostrato nella regione di Mesrane, provincia di Djelfa, dove le prime operazioni di fissazione delle dune hanno contribuito a prevenire l’avanzata del deserto, restituendo speranza alla popolazione locale.
Il progetto di riabilitazione punta a espandere la sua area da 3,7 a 4,7 milioni di ettari, coprendo 13 province, 183 comuni e 1.200 località, dall’Est all’Ovest del paese. Il progetto include un’area pastorale del 63%, un’area forestale del 18% e un’area agricola del 16%.
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