di: Michele Vollaro | 4 Dicembre 2024
Negli ultimi 25 anni, il Marocco ha vissuto una profonda trasformazione economica, sociale e infrastrutturale, consolidata dalla stabilità e dalla visione strategica offerte dalla monarchia. Lo sviluppo del Paese, guidato da un mix di politiche industriali mirate, investimenti infrastrutturali e riforme strutturali, è stato al centro di una conversazione tra Melissa Bell, corrispondente senior di Cnn, e Ryad Mezzour, ministro dell’Industria e del Commercio del Marocco, oggi in occasione dell’Africa investment forum 2024 in corso a Rabat.
Secondo Mezzour, la chiave del successo economico del Marocco è la stabilità garantita dalla monarchia. “La stabilità, unita a una visione a lungo termine e dedizione, ha permesso al Paese di intraprendere progetti ambiziosi con orizzonti di 20-30 anni”, ha spiegato il ministro. Dal 1999, sotto il regno del re Mohammed VI, il Marocco ha raddoppiato il reddito pro capite, aumentato l’aspettativa di vita di nove anni e migliorato sensibilmente l’accesso all’istruzione.
Una delle strategie chiave adottate è stata la diversificazione industriale. Settori come l’automotive, l’aeronautica e l’agroindustria sono stati selezionati nel 2005 come priorità. Per sostenere questa crescita, il Marocco ha firmato accordi di libero scambio con oltre 100 Paesi, aprendo mercati per 2,4 miliardi di consumatori. Parallelamente, il governo ha investito massicciamente in infrastrutture, come il porto di Tanger-Med, oggi il primo porto in Africa e nel Mediterraneo, e una rete autostradale di 1800 chilometri.
Il settore automobilistico rappresenta uno dei maggiori successi. Con un tasso di integrazione del 69% per la produzione locale di componenti e una capacità produttiva che raggiungerà 1 milione di veicoli nel 2025, il Marocco si colloca tra i leader mondiali nella produzione di automobili, comparabile alla Cina. Inoltre, il Paese sta costruendo una filiera completa per i veicoli elettrici, che comprende la produzione di batterie e componenti chiave, come catodi e anodi.
Inoltre, il Marocco ha creato 16 zone economiche speciali per attrarre investitori. Queste aree offrono una gestione semplificata e rapida, riducendo la burocrazia e garantendo infrastrutture chiavi in mano. Mezzour ha sottolineato come un’azienda possa avviare un impianto in meno di cinque mesi grazie a queste zone, che fungono da catalizzatori per l’innovazione e la crescita economica.
Guardando al futuro, il Marocco mira a triplicare le esportazioni nei prossimi cinque anni e a rafforzare l’integrazione economica con l’Africa. Progetti strategici, come il gasdotto tra Nigeria e Marocco, non solo forniranno energia a molti Paesi africani, ma sosterranno anche la sicurezza alimentare attraverso la produzione di fertilizzanti.
“Bisogna guardare con onestà alle proprie debolezze e affrontarle una alla volta”, ha concluso Mezzour, sottolineando come il Marocco abbia trasformato queste sfide in opportunità di crescita.
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