di: Redazione | 17 Settembre 2015
Sostenere una cultura dell’imprenditorialità in grado di portare sviluppo in Africa attraverso una grande alleanza con le università africane per sviluppare con servizi di formazione una nuova generazione di imprenditori a forte valenza sociale.
E’ questo l’obiettivo della Fondazione E4Impact (contrazione di ‘Entrepreneurship for Africa’, ‘Imprenditorialità per l’Africa’) presentata ieri a Milano da Securfin, Mapei, Salini-Impregilo, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Associazione Always Africa.
Al lancio della nuova Fondazione ieri erano presenti i rappresentanti degli enti fondatori: Letizia Moratti (Securfin), Giorgio Squinzi (Mapei e Confindustria), Pietro Salini (Salini-Impregilo), Franco Anelli (Università Cattolica), Rettore Università Cattolica del Sacro Cuore e Mario Molteni (Associazione Always Africa), Professore di Economia aziendale presso l’Università Cattolica.
In particolare, E4impact Foundation intende perseguire il proprio scopo formando nuovi imprenditori attraverso un Master in amministrazione e gestione d’impresa (il Global MBA in Impact Entrepreneurship), realizzato in partnership con Università locali e coordinato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Attualmente il Master è già attivo in Kenya, Uganda, Ghana, Costa d’Avorio e Sierra Leone e, sottolineano gli organizzatori in una nota, “ha portato alla formazione di 130 imprenditori, mentre altri 190 sono in corso di formazione”. La Fondazione conta di attivare il Master in almeno 16 Paesi africani entro il 2020.
La Fondazione – che nasce dal progetto E4impact (Entrepreneurship for impact) avviato nel 2010 nel continente africano da ALTIS, Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – verrà presentata in ambito internazionale all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 24 settembre 2015 come una delle “eredità” di EXPO 2015 alla città di Milano.
Infatti, come ha precisato ieri durante la presentazione Letizia Moratti, di Securfin, la Fondazione Milano per Expo 2015 al termine di Expo trasferirà i suoi fondi alla Fondazione E4Impact.
“Crediamo nel valore della costituzione di una classe dirigente del futuro che possa contribuire a una crescita strutturale di lungo periodo dell’Africa” ha detto Pietro Salini – Amministratore Delegato di Salini-Impregilo, gruppo industriale che proprio alle commesse africane deve molte delle sue fortune – aggiungendo “formare nuovi imprenditori locali come azienda ci permette anche di poter contare su una nuova classe di fornitori locali di qualità che saremmo interessati a poter coinvolgere nei nostri progetti. Creeremmo per loro opportunità di lavoro e garantiremmo alle nostre commesse prodotti di qualità a costi più contenuti”.
“Creare posti di lavoro sul luogo è un nostro dovere” ha detto Giorgio Squinzi, alla guida di Confindustria e della Mapei, secondo il quale “questo progetto può creare una classe dirigente per risolvere problemi atavici che l’Africa si trascina”. Ricordando che il suo gruppo è “già presente in due Paesi africani e da qui al 2020 l’impegno è di produrre in almeno altri cinque Paesi”.
La creazione di questa Fondazione ” è un piccolo tassello nella direzione giusta per limitare l’immigrazione e per evitare la fuga da situazioni drammatiche” ha concluso Letizia Moratti, spiegando che questo può essere il modo “per creare occasioni per le imprese italiane che vogliono vedere l’Africa come una opportunità e non come un problema”.
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