di: Redazione | 12 Maggio 2016
Si chiama MoveAfrica e ha l’obiettivo di affrontare i fattori che attualmente ostacolano il commercio intra-africano: è il nuovo progetto su cui lavorerà la New Partnership for Africa’s Development (NEPAD), l’Agenzia dell’Unione Africana incaricata di implementare progetti di sviluppo a grande impatto continentale.
MoveAfrica è stata presentata in Rwanda, in occasione del World Economic Forum for Africa che si sta tenendo a Kigali; il progetto prevede iniziative per rendere più semplici i passaggi attraverso le frontiere e per affrontare le sfide più immediatamente collegate a questioni di logistica.
“Non possiamo sperare in un processo di industrializzazione senza pensare a una infrastruttura di trasporti funzionale” ha detto Ibrahim Assane Mayaki, amministratore di NEPAD, presentando il programma. “Questo – ha aggiunto – richiede non solo un miglioramento quantitativo delle nostre infrastrutture, ma anche una radicale semplificazione e armonizzazione delle norme e delle procedure in vigore nel continente”.
MoveAfrica è pensata in particolare per affrontare i cosiddetti ‘soft infrastructure issues’ (norme, dogane etc.) ma anche questioni più operative legate alla manutenzione e gestione di infrastrutture ‘pesanti’ come strade e porti.
MoveAfrica è stata presentata in Rwanda, in occasione del World Economic Forum for Africa che si sta tenendo a Kigali; il progetto prevede iniziative per rendere più semplici i passaggi attraverso le frontiere e per affrontare le sfide più immediatamente collegate a questioni di logistica.
“Non possiamo sperare in un processo di industrializzazione senza pensare a una infrastruttura di trasporti funzionale” ha detto Ibrahim Assane Mayaki, amministratore di NEPAD, presentando il programma. “Questo – ha aggiunto – richiede non solo un miglioramento quantitativo delle nostre infrastrutture, ma anche una radicale semplificazione e armonizzazione delle norme e delle procedure in vigore nel continente”.
MoveAfrica è pensata in particolare per affrontare i cosiddetti ‘soft infrastructure issues’ (norme, dogane etc.) ma anche questioni più operative legate alla manutenzione e gestione di infrastrutture ‘pesanti’ come strade e porti.
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