di: Enrico Casale | 30 Gennaio 2025
La transizione energetica va aiutata, ma tenendo conto delle esigenze africane. Così la pensa Raffaello Matarazzo dell’Eni, intervenuto ad Africa 2025, evento organizzato stamattina a Milano dalla rivista Africa e Affari. “Stiamo vivendo un momentum africano in Italia e in Europa – ha detto -, è positivo però dobbamo lavorare affinché questa attenzione non scemi”. L’Africa sta crescendo a ritmi elevati sia a livello demografico sia a livello economico. Secondo Matarazzo, però, questa crescita non è in grado di colmare il dramma della povertà energetica. Oggi, ma anche in futuro, più di 600 milioni di persone non godranno dell’energia e quindi rischiano di rimanere senza acqua, cure, istruzione.
In questo contesto Eni sta lavorando per creare i presupposti per produrre energia in modo sostenibile per il continente. “In Ghana – conclude – il 100% del gas estratto da noi è destinato al mercato domestico e garantisce il 60% dell’nergia necessaria al Paese. Stiamo lavorando anche alla produzione di biocarburanti ma cercando di non occupare terreni necessari alla produzione di cibo. In futuro forniremo stufe che dimezzano le emissioni. Non possiamo pensare a una transizione se non con attenzione alla popolazione locale. Questo d’altra parte è nella tradizione dell’Eni che da 70 anni lavora nel continente”.
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