di: Andrea Spinelli Barrile | 11 Settembre 2024
La Russia sta utilizzando la nave Kruzenshtern per una maxi-operazione di fascinazione navale il cui obiettivo è il continente africano. Lunedì, il veliero da addestramento a quattro alberi “Kruzenshtern”, dell’Agenzia federale russa per la pesca (Rosrybolovstvo) è arrivata nel porto marocchino di Agadir come parte della Grande spedizione africana: gli scienziati russi a bordo delle navi da ricerca Rosrybolovstvo studieranno le acque costiere di 18 Paesi africani al fine di valutare lo stato delle risorse biologiche marine nelle zone economiche esclusive.
La missione è partita il 21 agosto scorso da Kaliningrad, in Russia, e ambisce a diventare il più grande studio scientifico sulle risorse biologiche acquatiche al largo delle coste africane negli oceani Atlantico e Indiano. Il progetto di raccolta dati durerà due anni.
Ma non si tratta solo di una missione scientifica ma anche di fascinazione: Mosca sta usando la Kruzenshtern proprio come Roma usa la Vespucci e, si legge in una nota dell’Agenzia Rosrybolovstvo, nei prossimi giorni è previsto lo svolgimento di un incontro aperto sul Kruzenshtern, dove per l’equipaggio e i cadetti verranno organizzate escursioni alle attrazioni che offre la provincia di Agadir, mentre i dipendenti del corpo diplomatico russo in missione in Marocco visiteranno il veliero, a bordo del quale più di 130 cadetti degli istituti scolastici della Rosrybolovstvo stanno seguendo un periodo di formazione a bordo.
Costruita nel 1926 in Germania, il veliero a quattro alberi Kruzenshtern è stato varato con il nome di Padua (come la città italiana), ceduta all’Urss nel 1946 come riparazione di guerra da parte della Germania, quando la nave venne ribattezzata in onore dell’ammiraglio ed esploratore russo (in realtà era estone di origini svedesi) Ivan Kruzenshtern. Lunga 114 metri, ha una superficie di 3000 metri quadri e una cappella, al suo interno, con l’iconografia di San Nicola. Può ospitare fino a 160 persone di equipaggio
Attualmente presta servizio come nave scuola della Marina russa: è la più grande nave a vela tradizionale al mondo ancora un funzione e, dal 1961, è utilizzata nelle ricerche idrografiche e oceanografiche.
Nonostante la sua età, la Kruzenshtern partecipa ancora oggi a regate internazionali e ha fatto il giro del mondo due volte, nel 1995-1996 e nel 2005-2006.
L’operazione di fascinazione messa in acqua con la Kruzenshtern è interessante: come spiegato all’agenzia Ria Novosti a fine agosto dal vicepresidente del governo russo Dmitry Patrushev, “siamo interessati ad espandere la base di risorse di pesca per la nostra flotta”, specificando che “abbiamo bisogno di una valutazione aggiornata degli stock” prima di stabilire relazioni di partnership e cooperazione nel settore ittico con i Paesi africani. La missione ocenografica russa è volta ad aiutare “i Paesi amici a ottenere questi dati per utilizzare razionalmente le riserve nazionali e non danneggiare l’ecosistema generale e le riserve mondiali” e l’obiettivo finale è una relazione bilaterale positiva per entrambe le parti, ha specificato Patrushev: “Contiamo su passi reciproci: la possibilità di accesso alle loro zone economiche per la pesca” è la merce di che la Russia chiede in cambio ai partner africani.
In tal senso, la Kruzenshtern, con la sua bellezza, svolge un ruolo chiave nel cercare di far breccia nei cuori africani.
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