di: Andrea Spinelli Barrile | 23 Maggio 2024
Kenya e Nigeria hanno compiuto il primo passo nel processo di adesione come membri alla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers). Le loro domande di adesione sono state approvate dal consiglio dei governatori della Berws e annunciate ufficialmente la settimana scorsa ma questi due Paesi dell’Africa subsahariana dovranno ancora soddisfare determinate condizioni.
Le approvazioni arrivano rispettivamente uno e due mesi dopo la formulazione delle domande di adesione della Nigeria e del Kenya alla Bers: come il Benin, la Costa d’Avorio, il Ghana e il Senegal, potranno gradualmente integrare il capitale della banca come azionisti e membri. Dalla creazione dell’istituto finanziario nel 1991, i paesi sub-sahariani sono stati esclusi dal suo azionariato ma durante la sua riunione annuale del 2023, il consiglio dei governatori Bers ha deciso di espandere la portata geografica della banca all’Africa allargandosi a sei paesi subsahariani.
Solo il Benin ha soddisfatto tutte le condizioni necessarie ed è diventato azionista e membro della banca ad aprile: il ministro incaricato dell’Economia e delle Finanze, Romuald Wadagni, e Odile Renaud-Basso, presidente dell’istituto, hanno firmato l’accordo del paese ospitante mercoledì 15 maggio a Yerevan, in Armenia, a margine dell’Assemblea annuale della Bers, aprendo la strada all’imminente installazione di un ufficio nazionale della Bers in Benin, il primo per un paese sub-sahariano.
Ottenendo lo status di azionista della BERS, i paesi subsahariani beneficeranno di finanziamenti e consulenza in vari settori. Gli altri 5 paesi otterranno il primo finanziamento dall’istituzione solo nel 2025.
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