di: Andrea Spinelli Barrile | 9 Settembre 2024
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha proposto tre nuovi principi da adottare da parte della comunità internazionale nella cooperazione con l’Africa.
Secondo quanto riporta l’agenzia cinese Xinhua, Wang, che è anche membro dell’Ufficio politico del Comitato centrale del Partito comunista cinese, ha avanzato la sua proposta incontrando la stampa insieme al ministro degli Esteri senegalese Yacine Fall e al ministro degli Affari esteri della Repubblica del Congo Jean-Claude Gakosso, a margine del vertice del Forum sulla cooperazione Cina-Africa (Focac), svoltosi la scorsa settimana a Pechino.
Ha detto che la Cina si aspetta che tutti i Paesi impegnati nella cooperazione con l’Africa “rispettino la giustizia”: secondo Wang raggiungere la modernizzazione “non è un privilegio esclusivo di pochi Paesi” e anche le nazioni africane “hanno diritto allo sviluppo”. In tal senso, secondo il ministro cinese è fondamentale “prestare attenzione alle voci dell’Africa” e rispettare l’aspirazione del popolo africano a esplorare i propri percorsi di sviluppo: la cooperazione internazionale con l’Africa dovrebbe essere pragmatica e Wang ha invitato tutti i Paesi partner a dare seguito alle proprie parole e a offrire benefici tangibili ai popoli africani.
Wang ha detto che la Cina non interferisce negli affari interni dell’Africa e fornisce “sinceramente assistenza” all’Africa “senza imporre alcuna condizione” politica, diversamente da quanto fanno altri modelli di cooperazione internazionale. Strettamente allineata alle esigenze di sviluppo dell’Africa, “l’assistenza della Cina non si concentra solo sulle infrastrutture”, ma include anche progetti “piccoli e belli” volti a migliorare i mezzi di sussistenza delle persone e aiutare l’Africa “a rafforzare la sua capacità di sviluppo indipendente”, ha detto Wang, evidenziando che la Cina non si fa trascinare in giochi geopolitici e si oppone al confronto di blocco in Africa o allo sfruttamento dell’Africa per interessi egoistici.
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