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Africa: fino al 5% del PIL in meno per i cambiamenti climatici

di: Michele Vollaro | 13 Settembre 2024

I Paesi africani stanno perdendo fino al 5% del loro PIL annuo a causa del cambiamento climatico, secondo un nuovo rapporto della World Meteorological Organization (WMO). Inoltre, stanno destinando fino al 9% dei loro bilanci all’adattamento climatico, nonostante abbiano una delle più piccole impronte di carbonio pro capite a livello globale. Il continente africano, infatti, sostiene un “fardello eccezionalmente pesante” legato ai cambiamenti climatici, afferma la WMO.

Milioni di africani, molti dei quali vivono in aree particolarmente vulnerabili al riscaldamento globale, sono stati sfollati quest’anno a causa di piogge estreme e inondazioni che hanno devastato case e raccolti.

La maggior parte dei Paesi africani basa gran parte della propria economia e occupazione sull’agricoltura, che rappresenta il 55% della forza lavoro, secondo la WMO. Tuttavia, i cambiamenti climatici hanno causato un forte calo della produttività agricola, che è scesa del 34% dal 1961, il peggior calo rispetto ad altre regioni del mondo. Tra le cause principali ci sono le ondate di calore estremo, che hanno ridotto il tempo di lavoro effettivo degli agricoltori africani di circa 161 ore all’anno, secondo un rapporto di The Economist. Per i lavoratori impiegati formalmente, ciò ha comportato una riduzione del 4% dei guadagni annuali.

I cambiamenti climatici stanno influenzando anche la salute pubblica. Alcuni fattori climatici come piogge, umidità e temperature alterano la distribuzione di malattie infettive come la malaria. Temperature più alte e maggiori precipitazioni possono inoltre aumentare i casi di diarrea e malattie legate al calore. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) prevede che i cambiamenti climatici causeranno 250.000 morti aggiuntive all’anno nei prossimi due decenni, a causa di malnutrizione, malaria, diarrea e stress da calore. I costi diretti per la salute potrebbero arrivare fino a 4 miliardi di dollari all’anno entro il 2030.

Nonostante l’Africa sia la regione globale più colpita dai cambiamenti climatici, nel 2021 e 2022 ha ricevuto solo il 20% dei fondi globali per l’adattamento climatico, meno della metà di quanto assegnato all’Asia orientale e al Pacifico, che ha ottenuto circa il 45%. Il settore privato è stato particolarmente riluttante a finanziare gli sforzi di adattamento in Africa, contribuendo solo al 3% del totale. Secondo Amina Mohammed, vice segretario generale delle Nazioni Unite, l’Africa ha bisogno di ulteriori 70 miliardi di dollari all’anno fino al 2030 per soddisfare le proprie esigenze di adattamento e costruzione di resilienza. Senza questi fondi, il futuro della popolazione più giovane e della sua economia è a rischio.

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