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Africa: convegno allo Spazio Europa di Roma, investimenti e prospettive nel Global Gateway per l’Italia e l’Ue

di: Redazione | 27 Ottobre 2023

Opportunità, prospettive e criticità del Global Gateway europeo, il piano infrastrutturale da 300 miliardi proposto dalla Commissione Europea e con un importante focus sull’Africa, sono state passate in rassegna e discusse da esperti e stakeholder durante un incontro organizzato il 24 ottobre allo Spazio Europa di Roma dallo European Council on Foreign Relations (Ecfr) con il sostegno di Africa e Affari. L’evento si è tenuto in concomitanza con un forum che ha riunito per due giorni a Bruxelles rappresentanti della Commissione Ue e di alcuni Paesi del Sud Globale e del vicinato europeo interessati dal piano. 

Il Global Gateway, che in Africa si propone di mobilitare 150 miliardi di investimenti pubblici e privati per ridurre il gap infrastrutturale, “permetterà all’Unione Europea di essere competitiva, ma è anche uno strumento per rilanciare la sua immagine e le relazioni con una parte di mondo, stabilendo un rapporto paritetico”, ha detto Arturo Varvelli direttore dell’ufficio di Roma dell’Ecfr, che ha aperto l’evento “Global Gateway Africa Geopolitica, investimenti e prospettive per l’Italia”. A livello geopolitico, infatti, secondo Varvelli, il piano arriva alla sua implementazione in un momento in cui in particolare il Sahel sta vivendo una nuova ondata anticoloniale di cui stanno risentendo le potenze europee. Per questo, ha spiegato, è un’opportunità per dare nuovo slancio al posizionamento europeo. Antonio Parenti, direttore della rappresentanza della Commissione Europea in Italia, ha sottolineato che il Global Gateway rappresenta un cambio di paradigma fondamentale e dimostra che è “impossibile andare in ordine sparso come fatto fino ad ora in ambito di politiche di sviluppo. È importante anche per evitare di farsi concorrenza”. Parenti ha quindi anticipato il prossimo lancio di un portale dedicato al monitoraggio dei primi 89 progetti in pipeline.

D’accordo con questa analisi si è detto l’ambasciatore Giuseppe Mistretta, direttore dell’Africa Subsahariana al ministero degli Esteri: “L’Ue a 27 è ancora un attore numero uno Africa, con tutti i suoi difetti” ha detto. E sull’Italia: “Il rapporto people to people che ha il nostro Paese in Africa non ce l’ha nessuno: si basa su cooperanti e università. C’è un feeling straordinario che va mantenuto e sarà mantenuto”. Delle opportunità per l’Italia del piano europeo ha parlato Carlo Corazza, direttore dell’ufficio in Italia del Parlamento europeo (Pe), secondo cui il Global Gateway può rispondere, parallelamente al Piano Mattei per l’Africa lanciato dal governo Meloni, a molte sfide importanti “come i flussi migratori, l’accesso alle materie prime e i cambiamenti climatici”. Per farlo funzionare, ha aggiunto, “servono però soldi veri e garanzie per i privati che vogliono investire in Africa. Questa è una priorità oggettiva per il Parlamento europeo”. 

Il settore privato costituisce una componente fondamentale per l’attuazione del Global Gateway, creando opportunità per le aziende italiane sia in fase di realizzazione delle infrastrutture, sia grazie all’apertura di nuovi mercati in diversi settori, liberando tutto il potenziale del mercato comune africano in fase di definizione. Lo ha ricordato in particolare Eugenio Bettella, founding partner dello studio legale Bergs & More con sedi in Europa, Medio Oriente e Africa. Bettella, nel suo intervento ha parlato dei metodi di finanziamento e dell’importanza dei partenariati pubblico-privati.

L’Africa terra di opportunità, più che di problemi per i privati, anche nella prospettiva di Letizia Pizzi, direttrice di Confindustria Assafrica & Mediterraneo: “La nostra esperienza dice che lavorare in Africa si può, ovviamente aiutando le aziende, ma con il Global Gateway possiamo avere più strumenti”. Le opportunità del Global Gateway per la logistica nel Mediterraneo sono state invece al centro dell’intervento di Massimo Deandreis, direttore generale di Srm, Centro Studi collegato al Gruppo Intesa San Paolo- Deandreis ha segnalato l’importanza di investire con il Global Gateway nella portualità e nella riduzione delle catene del valore nella sponda sud del Mediterraneo. “Solo così” ha detto “si realizzerà la proiezione europea di vicinato e cresceranno il commercio e i flussi energetici del futuro”. Enrico Maria Bagnasco, amministratore delegato di Sparkle, società italiana che realizza e gestisce cavi sottomarini e data center, ha illustrato la presenza dell’azienda di Telecom nella regione e del Nordafrica e del Medio Oriente per esempio con il cavo BlueMed che da Genova, attraverserà lo stretto di Messina e il Mediterraneo in direzione del Mar Rosso per collegare il Golfo Persico e Mumbai.

Il Global Gateway è un’occasione per inaugurare un nuovo modello di cooperazione che risponda meglio alle necessità africane mantenendo saldi gli interessi europei, ha sintetizzato Maddalena Procopio, Senior policy fellow del Programma Africa di Ecfr. Il piano, ha spiegato ancora Procopio, “nasce dalla crisi delle catene di approvvigionamento durante la pandemia e ha l’obiettivo di soddisfare le esigenze interne europee di resilienza economica riducendo le supply chain”, ma tuttavia è ancora in evoluzione e “ha bisogno di maggiore coordinamento, dialogo e collaborazione tra istituzioni e privati”. 

© Riproduzione riservata

Leggi lo Zoom di Africa e Affari sulle opportunità in Africa legate alla strategia europea del Global Gateway: https://www.africaeaffari.it/rivista/la-somalia-ci-riprova

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