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Africa: al via negoziati per nuova Convenzione Onu su cooperazione fiscale

di: Redazione | 24 Novembre 2023

La proposta presentata da un gruppo di Paesi africani e intitolata “Risoluzione sulla promozione della cooperazione fiscale internazionale inclusiva ed efficace all’interno delle Nazioni unite” è stata adottata dall’Assemblea generale dell’Onu con 125 voti favorevoli, 48 contrari e 9 astensioni. Un voto definito storico, che dà il via a un processo fiscale intergovernativo alle Nazioni Unite per negoziare una nuova Convenzione quadro dell’Onu sulla cooperazione fiscale internazionale.  Un voto che segna il culmine di un processo che ha visto impegnati governi del Sud del mondo, la società civile internazionale e diverse organizzazioni attive nel movimento globale per un sistema fiscale più adatto a finanziare lo sviluppo nei Paesi meno sviluppati.

Il rappresentante della Nigeria, presentando il progetto di risoluzione a nome del gruppo africano, lo ha definito un faro di speranza per i Paesi in via di sviluppo: “Risponde alle nostre aspirazioni definite sia nell’Agenda 2063 dell’Unione africana sia nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, sostenendo il nostro impegno a rafforzare i sistemi fiscali e a promuovere l’equità fiscale”.

Tove Maria Ryding, coordinatrice fiscale presso la Rete europea sul debito e lo sviluppo (Eurodad), ha dichiarato: “Accogliamo con grande favore l’adozione della risoluzione fiscale delle Nazioni Unite, che segna un cambiamento davvero storico. Il Gruppo Africa ha guidato una rivoluzione fiscale democratica e ha ottenuto il diritto dei Paesi in via di sviluppo a partecipare su un piano di parità allo sviluppo di standard fiscali globali”.

A votare contro la risoluzione sono stati i Paesi europei, gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia, il Giappone, la Corea del Sud, Israele, l’Ucraina e la Nuova Zelanda, mentre si sono astenuti Armenia, Costa Rica, El Salvador, Islanda, Messico, Norvegia, Perù, Turchia ed Emirati arabi uniti. I Paesi che hanno votato contro la risoluzione saranno comunque invitati ad aderire al processo intergovernativo che verrà avviato nel 2024.

“Mentre il Gruppo Africano ha dato prova di grande leadership, diversi Paesi dell’Ocse hanno cercato di bloccare e ostacolare il processo delle Nazioni Unite – ha aggiunto Ryding – tra questi figurano i Paesi dell’Ue, che dicono di essere impegnati nella cooperazione fiscale internazionale, ma oggi hanno dimostrato l’esatto contrario votando contro la risoluzione del Gruppo Africa”. [Da Redazione InfoAfrica]

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